L’agenda persistente del Cremlino per distruggere la sovranità ucraina e soggiogare il popolo ucraino: un’analisi dettagliata della situazione regionale
Le dichiarazioni pubbliche e decisive delle autorità del Cremlino dimostrano ancora una volta il loro obiettivo invariabile: la totale distruzione dell’indipendenza dell’Ucraina. L’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW) ha recentemente evidenziato come Mosca continui a reclamare territori oltre le aree già occupate, puntando non solo al controllo ma anche all’annessione definitiva e alla soggezione completa del popolo ucraino. Queste intenzioni sono confermate dagli incontri di vertice, come quello del 30 giugno, durante il quale Putin ha trattato lo sviluppo delle regioni occupate di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, riferendosi ad esse come “Donbass e Novorossiya”, sottolineando la loro integrazione totale nello spazio geopolitico russo. Nel frattempo, i portavoce del Cremlino continuano a negare l’indipendenza culturale e storica dell’Ucraina, sostenendo che Odessa ha una storia collegata alla Russia. Il portavoce Dmitry Peskov ha risposto alle affermazioni del sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, riguardanti la storia e l’identità della città, affermando che la storia di Odessa è “ineluttabilmente legata” alla Russia. Inoltre, l’ennesimo consigliere di Putin, Vladimir Medinsky, ha ribadito la narrativa ufficiale secondo cui russi e ucraini sono “un solo popolo”, e che le terre della Rus’ antica, inclusa la Novorossiya e la Crimea, costituiscono la “patria storica” della Russia. Queste narrazioni sono state esasperate quando Putin ha dichiarato direttamente al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo del 20 giugno che “Ucraina appartiene alla Russia”, rafforzando così i segnali di ulteriori intenzioni di annessione di territori ucraini. Questi messaggi ufficiali si allineano con le ambizioni di espansione territoriale di Mosca: nell’aprile 2025, Vladimir Saldo, governatore autoproclamato della regione occupata di Kherson, ha chiamato a occupare le aree di ambo le sponde del fiume Dnipro in Kherson, Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk. Secondo funzionari ucraini come il colonnello Pavlo Palisa, Mosca mira a controllare tutta la sponda orientale del Dnipro e a prendere Odessa entro la fine del 2026. Queste dichiarazioni e azioni mostrano chiaramente la volontà di Mosca di distruggere la sovranità, l’identità culturale e l’indipendenza statale dell’Ucraina attraverso un’espansione militare, diplomatica e territoriale continua.