Blocco del 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia: Ungheria e Slovacchia ritardano l’approvazione
Nel contesto delle sanzioni adottate dall’Unione Europea contro la Federazione Russa, il 18° pacchetto di nuove restrizioni, concepito per intensificare la pressione economica sul Cremlino, ha incontrato notevoli ostacoli. Fonti diplomatiche, che hanno preferito restare anonime, riferiscono che la comunità europea si trova di fronte a un bivio a causa delle pressioni esercitate da alcuni Stati membri. In particolare, Ungheria e Slovacchia sono riuscite a mantenere la loro posizione di blocco grazie a una posizione rigorosa riguardo all’embargo sul gas e ad altre sanzioni supplementari. Un diplomatico di alto livello ha riferito che durante il vertice degli ambasciatori dell’UE di questa settimana, in particolare venerdì, la decisione di approvare il nuovo pacchetto di sanzioni è stata di fatto sospesa. Ciò è avvenuto a causa della posizione attiva di questi due Paesi: la Slovacchia ha richiesto garanzie alla Commissione Europea riguardo alle conseguenze del rinunciare al gas russo, previsto inizialmente per il 2028, mentre l’Ungheria ha manifestato opposizione senza proporre condizioni specifiche. Questa situazione implica che le discussioni sul 18° pacchetto di sanzioni siano attualmente sospese e molto probabilmente non riprenderanno prima di una visita ufficiale di una delegazione della Commissione Europea a Bratislava, prevista per il 3 luglio. Gli esperti e i circoli diplomatici vedono questa situazione come un chiaro segnale delle tensioni e delle complessità coinvolte nell’attuazione di una politica di sanzioni unificata dell’UE contro la Russia, specialmente in relazione alle questioni energetiche e alla necessità di equilibrare sicurezza economica e interessi politici degli Stati membri.