Cosa pensa Maryana Bezusla? Psichiatra sul sindrome di Asperger: le sue origini e se può essere curato
Oggi ci incontriamo in un momento insolito, ma c’è un argomento che ha suscitato discussioni molto animate nella società.
Siamo qui per aiutarvi a capirlo.Il 26 luglio, la deputata Mariana Bezugla ha rivelato di avere la sindrome di Asperger, o, citando, pensiero neurotipico.
Per la prima volta, ha annunciato questa cosa in una pagina Facebook della responsabile delle comunicazioni dell’Istituto di Ricerca Economica, Olena Shkarpova.
Il 27 luglio, l’onorevole ha comunicato di nuovo questa informazione sulla propria pagina.
Questo ha scatenato un intenso dibattito sui social media, dove la sindrome di Asperger viene chiamata malattia mentale, diagnosi inesistente, o condizione che impone restrizioni professionali, tra cui l’inammissibilità ai segreti di stato.
Questo non riguarda la figura di Mariana Bezugla.Ricordiamo inoltre che ognuno di noi è protetto dalla privacy medica e non dovrebbe divulgare pubblicamente le proprie condizioni di salute.
La vostra salute è una faccenda personale.La nostra conversazione di oggi mira invece a eliminare lo stigma sulla sindrome di Asperger.
Il comportamento, le affermazioni o le azioni di persone diverse con la stessa condizione non dovrebbero essere standardizzate.
Le decisioni della signora Bezugla non sono uguali a quelle di altri con la sindrome di Asperger.
Inoltre, in un mondo in cui si prosegue la lotta per la tolleranza e l’inclusione, è importante usare correttamente parole, termini e nomi delle condizioni per evitare discriminazioni basate sullo stato di salute.
Lo psichiatra e psicoterapeuta David Tsybenko ci aiuterà a capire meglio l’argomento.
David, congratulazioni. Ti ringrazio molto per essere con noi.Oggi parleremo della sindrome di Asperger, molto discussa sui social media negli ultimi giorni.
Prima di tutto, desidero capire di cosa si tratta, perché le persone hanno iniziato a usare frasi erronee come disturbo mentale, malattia mentale, stigmatizzando le persone che conducono una vita piena, professionale e assolutamente normale, senza restrizioni.
Iniziamo con cosa è questa sindrome e come si manifesta.
Ora si chiama spettro, o autism spectrum, o disturbo dello spettro autistico.
È un disturbo neuroevolutivo.Non si tratta di un disturbo mentale nel senso che spesso si vuole far credere, ma è sicuramente neurodiverso.
È parte del concetto di neurodiversità.Perché parliamo di disturbi dello spettro autistico e non di sindrome di Asperger? Se consideriamo la storia di questo sviluppo, partiamo dal 43, quando Kaner iniziò le sue ricerche.
Era uno psichiatra, Kaner, che studiava bambini con disabilità e descriveva la loro condizione come autistica.
Si è scoperto che avevano alcuni ritardi nello sviluppo.
Investigava casi complessi, ma non esattamente quelli attribuibili alla sindrome di Asperger.
Nel 44, un pediatra tedesco descrisse esattamente questo problema e chiamò la condizione sindrome di Asperger— in onore di un medico e psichiatra tedesco, Hans Asperger, che descrisse casi più lievi.
Si trattava di bambini con problemi sociali, interessi ristretti e comprensione limitata delle emozioni e del contesto sociale.
Questi bambini non avevano deficit intellettivi, e alcuni erano anche molto intelligenti, pensavano analiticamente, e si soffermavano sui dettagli minuscoli che altri non notano.
Da qui nasce l’idea di Asperger lieve, come verso una forma più mite di autismo, con difficoltà sociali, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Negli anni ’90, questi disturbi sono stati inseriti nella Classificazione Internazionale delle Malattie (CIM) e nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM).
Nel 2013, tutte le condizioni dello spettro autistico sono state riunite in un’unica categoria, e il sindrome di Asperger ora viene considerata come una manifestazione meno severa di questo spettro.
Il sindrome di Asperger riguarda principalmente una forma lieve o moderata, con difficoltà nel processamento delle emozioni e nelle relazioni sociali.
La persona può percepire le emozioni, ma in modo differente, internalizzandole o interpretandole diversamente, senza mostrarle esteriormente.
La percezione emotiva nei soggetti Asperger può essere diversa: possono capire e provare emozioni, ma con un modo diverso di elaborarle, spesso più riflessivo e analitico.
Questa variazione del modo di sentire e comunicare non è una malattia, ma una variante del neurosviluppo, spesso di origine genetica o influenzata da fattori intrauterini.
La diagnosi precoce è fondamentale, e i segnali spesso si manifestano già in tenera età: mancato contatto visivo, resistenza a giochi sociali, interesse ristretto, comportamenti ripetitivi.
Una terapia comportamentale precoce, come l’ABA, può essere molto utile.
Ricordiamo che il sindrome di Asperger non si tratta con farmaci, ma si tratta di una condizione.
Non influisce necessariamente sull’intelligenza o sulla capacità lavorativa.
Molti con Asperger raggiungono successo professionale e contribuiscono alla società.
È importante anche capire che la mancanza totale di empatia non è vera: si tratta di una modalità differente di comprendere e mostrare le emozioni, che può essere migliorata con l’esperienza e l’apprendimento.
In conclusione, il sindrome di Asperger è una forma di neurodiversità che non dovrebbe essere stigmatizzata, ma capita e supportata.
Maggiore comprensione favorisce un’integrazione migliore.
Grazie per l’attenzione.