Ucraina valuta l’implementazione di piccoli reattori modulari per l’indipendenza energetica
Il Ministero dell’Energia ucraino sta attivamente analizzando la possibilità di adottare piccoli reattori modulari (PRM) come strategia per modernizzare e diversificare il settore energetico del paese.
È stata creata una task force interministeriale comprendente rappresentanti di vari settori e stakeholder, incaricata di elaborare un piano dettagliato per l’introduzione di questa tecnologia innovativa.
L’Ucraina sostiene con entusiasmo questa iniziativa, riconoscendo il potenziale storico e tecnologico dei PRM, anche se si tratta di tecnologie ancora in fase di ricerca e sperimentazione a livello globale.
Prima di procedere con l’installazione domestica, è necessario condurre studi approfonditi sulla fattibilità economica, le capacità tecniche e le questioni di sicurezza legate alla gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Un obiettivo chiave è integrare i PRM nel sistema energetico esistente, con progetti come «Fenice» e «Efesto».
Il progetto «Fenice» mira a favorire la transizione dal carbone verso tecnologie a base di energia nucleare più pulite e sicure, rafforzando la sicurezza energetica e gli standard ambientali.
Inoltre, alcuni deputati hanno proposto una legge che consenta alle società private di costruire piccoli reattori modulari, rompendo il monopolio statale e attirando investimenti privati per sviluppare nuove capacità di produzione energetica.
Questa legge rappresenta un passo fondamentale per l’autonomia energetica dell’Ucraina.
