Il giocatore di volley ucraino Oleh Plotnytskyi si rifiuta di stringere la mano ai russi in Giappone: un gesto di protesta politica sul campo
Le arene internazionali di volley hanno nuovamente visto scene di protesta contro i conflitti politici che non solo oscurano lo sport, ma coinvolgono l’intera società moderna.
Il atleta ucraino Oleh Plotnytskyi, che gioca nel club italiano ‘Perugia’, ha recentemente fatto un gesto deciso di sfida durante un’amichevole a Tokyo.
Durante la tradizionale cerimonia di saluto post-partita, si è rifiutato di stringere la mano ai giocatori russi Dmytro Muserskyi ed Yegor Klyuets, che militano nel club giapponese ‘Suntory Sunbirds.’Questo gesto non è stato semplicemente un’espressione emotiva o sportiva: per Plotnytskyi, questa partita è diventata una piattaforma per denunciare l’aggressione politica e la guerra causate dalla Russia, soprattutto nel contesto del conflitto tra Ucraina e Russia.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, ha spiegato di rifiutarsi di sostenere qualsiasi forma di amicizia o unità con i rappresentanti sportivi russi, spesso associati a provocazioni politiche.La partita amichevole si è conclusa con la vittoria della squadra italo-ucraina per 3:1, ma il risultato ha passato in secondo piano il messaggio forte e chiaro trasmesso da Plotnytskyi e dagli altri atleti ucraini durante l’incontro.
È importante sottolineare che il giocatore di 28 anni milita nel club di Perugia dal 2019 ed è uno dei protagonisti principali della squadra.
Ha vinto due volte il campionato del mondo con il club italiano e ha conquistato numerosi altri trofei.
In Ucraina, ha giocato per il Lokomotiv di Kharkiv ed è stato a lungo capitano della nazionale, fino alla sua decisione di ritirarsi annunciata lo scorso marzo.Questo atto ha attirato l’attenzione nel mondo dello sport e ha scatenato un ampio dibattito sul ruolo dello sport nello spazio politico contemporaneo, diventando un esempio lampante di come lo sport possa essere uno strumento non solo per ottenere vittorie, ma anche per esprimere posizioni civiche e resistenti ai conflitti.
