Il mondo del calcio europeo si oppone fermamente al ritorno della Russia nelle competizioni internazionali

Nell’ambito dell’ultima riunione del Comitato Esecutivo dell’UEFA, che si è svolta l’11 settembre a Tirana, è stato portato all’attenzione il dibattito sulla possibile riabilitazione della Russia nei tornei di calcio internazionali.
Secondo fonti riportate dal portale Sport24, la maggioranza dei membri UEFA ha espresso un netto rifiuto a questa ipotesi.
In particolare, le posizioni più ferme sono state assunte dai paesi dell’Europa centrale e orientale, tra cui Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia, che hanno chiesto l’espulsione della Russia dall’UEFA e il suo trasferimento alla Confederazione asiatica di calcio.
Altre nazioni come la Francia, la Germania, i Paesi Bassi, il Danimarca, il Belgio, il Regno Unito, l’Irlanda, la Scozia e l’Islanda hanno invece sostenuto una posizione di isolamento sportivo della Russia.
È importante ricordare che dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, avviata nella primavera del 2022, tutte le squadre nazionali e i club russi sono stati sospesi dalle competizioni organizzate dalla FIFA e dall’UEFA.
Questo ha comportato l’esclusione della Russia da mondiali, europei e campionati di club come la UEFA Champions League, l’Europa League e la Conference League.
Inoltre, sono emersi dettagli riguardanti la gestione finanziaria dell’UEFA, che ha trasferito circa 11 milioni di euro in conti russi, mentre i pagamenti alle società ucraine sono stati bloccati.
In precedenza, si era anche appreso che il presidente dell’UEFA si era nuovamente schierato a favore dei giocatori e delle squadre russe, alimentando così ulteriori tensioni nel mondo del calcio in merito a un possibile ritorno della Russia nelle competizioni internazionali.