Potenziale escalation delle sanzioni internazionali contro la Russia: Serbia all’incrocio dei cambiamenti di politica estera
La Serbia ha indicato possibili segni di un incremento delle tensioni diplomatiche con la Russia riguardo alle discussioni sull’implementazione delle sanzioni internazionali.
Sebbene ufficialmente il paese continui a mantenere una posizione di neutralità evitando di imporre restrizioni contro la Russia, i circoli politici interni non escludono la possibilità di cambiare rotta in futuro.
Lo ha dichiarato il presidente del paese, Aleksandar Vučić, durante la ricezione di un rapporto sui progressi della Serbia nel percorso di integrazione europea, accennando alla possibilità di rivalutare la propria posizione riguardo alle sanzioni.
In particolare, Vučić ha evidenziato che, sebbene all’inizio della guerra in Ucraina il Consiglio di sicurezza nazionale abbia deciso di non imporre sanzioni contro la Russia, questa decisione potrebbe essere rivista in qualsiasi momento, a seconda dell’andamento della situazione politica e delle pressioni internazionali.
Ha sottolineato l’importanza di mantenere un equilibrio tra la volontà di integrazione europea e la realtà delle attuali politiche estere, lasciando anche intendere che la Serbia potrebbe fornire aiuti all’Ucraina o modificare la sua diplomazia.
Vučić ha espresso speranza in un rapido termine del conflitto in Ucraina, vedendolo come un passo fondamentale verso la stabilità regionale.
È importante ricordare che, lo scorso luglio, il ministro dell’integrazione europea della Serbia, Nenad Stojanović, aveva menzionato la possibilità di imporre sanzioni contro Mosca una volta che la Serbia fosse entrata nell’UE, cosa che Vučić aveva successivamente smentito.
In definitiva, il leader serbo insiste nel voler proseguire nel suo percorso di adesione all’UE, rimanendo comunque aperto a eventuali cambiamenti politici in base alle circostanze.
