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Azienda svizzera acquisisce attività estere di Lukoil e apre un nuovo fronte energetico per la Russia

Chas Pravdy - 04 Novembre 2025 00:41

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, una società svizzera, fondata in collaborazione con un ex alleato di Vladimir Putin, sta attivamente lavorando all’acquisto di attività all’estero del gigante petrolifero russo Lukoil, in un contesto in cui l’azienda è soggetta a nuove sanzioni statunitensi.

Questa mossa strategica potrebbe avere un impatto significativo sul mercato energetico globale, alterando l’equilibrio nel commercio mondiale di petrolio e gas.

Fonti vicine alle trattative stimano il valore dell’accordo intorno ai 20 miliardi di dollari, anche se i dettagli definitivi e la struttura rimangono riservati.

Le istituzioni finanziarie occidentali mostrano cautela rispetto agli investimenti nel settore russo, a causa delle crescenti tensioni geopolitiche.

Dopo la conclusione del conflitto, l’acquirente potrebbe trasferire una parte degli utili di Lukoil ai soci russi, prospettando potenzialità di crescita futura.

La storia di Thor Bjorn Thorkvist risale agli anni ’70 a Stoccolma, dove iniziò la sua carriera, e la sua ascesa si consolidò durante lo shock petrolifero dopo l’embargo arabo.

La collaborazione con Gennady Timchenko, ex funzionario sovietico, fu fondamentale nella creazione di un’azienda che divenne uno dei principali attori nel commercio mondiale di petrolio.

Dopo le sanzioni del 2014, la compagnia subì gravi perdite, ma riuscì a mantenere le sue posizioni e a riorientarsi verso nuovi settori, come il gas naturale liquefatto e il mercato statunitense.

Nonostante i legami persistenti con la Russia, Lukoil rimane un protagonista importante nel settore petrolifero mondiale, anche se sotto costante pressione a causa delle sanzioni e dei rischi politici.

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