Nuova coalizione di governo in Repubblica Ceca: il sostegno all’Ucraina rimarrà invariato?
La formazione di un nuovo governo in Repubblica Ceca ha suscitato grande interesse e preoccupazione a livello internazionale, a causa della composizione della coalizione e delle sue future politiche, che sembrano discostarsi dal sostegno tradizionale all’Ucraina.
La coalizione, basata su alleanze inaspettate, include il partito di estrema destra «Libertà e Democrazia Diretta» (SPD), il partito nazionalista «Motori» e il veterano politico Andrej Babiš con il suo partito «ANO».
Con 108 dei 200 seggi, il nuovo governo dispone di una maggioranza assoluta nel parlamento.Gli esperti ritengono che, nonostante i cambiamenti politici, il supporto all’Ucraina molto probabilmente continuerà ai livelli precedenti.
Il partito di Babiš, che conta 80 seggi, è considerato il più moderato e si oppone a referendum sull’uscita dall’UE e dalla NATO, insistendo nel mantenere l’aiuto umanitario e l’accoglienza dei rifugiati ucraini.
Tuttavia, altri membri della coalizione hanno espresso l’intenzione di ridurre le prestazioni sociali e di modificare le modalità di assistenza per i migranti ucraini.Il presidente ceco Petr Pavel ha affidato a Babiš il compito di formare il nuovo governo, nonostante le preoccupazioni di alcuni analisti riguardo a potenziali conflitti di interesse, viste le sue attività imprenditoriali.
Il futuro ministro degli Esteri, Filip Turek, ha causato scandalo per commenti razzisti, sessisti e omofobi pubblicati sui social media, che egli nega di aver scritto.Il nuovo governo ceco ha anche intenzione di rivedere le norme sul visto temporaneo per i rifugiati ucraini e di ridurre le prestazioni sociali, suscitando preoccupazioni nella comunità internazionale circa il futuro delle politiche ceche verso l’Ucraina.
Rimane aperta la domanda se questa nuova formazione riuscirà a mantenere il sostegno all’Ucraina, con le ripercussioni sulla stabilità regionale e sui rapporti diplomativi che sono in gioco.
