Rinoceronte artico di 23 milioni di anni riscrive la storia della fauna terrestre
Gli scienziati canadesi hanno fatto una scoperta straordinaria che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dell’evoluzione degli animali fossili.
Oltre 40 anni fa, nel ghiaccio dell’Artico, sono stati rinvenuti resti ben conservati di un rinoceronte senza corna, vissuto circa 23 milioni di anni fa.
Questa scoperta rappresenta un progresso a livello mondiale, poiché sfida le teorie precedenti secondo cui tali animali sarebbero apparsi molto più tardi e in altre regioni del mondo.I fossili appartengono a una nuova specie — Epiatheracerium itjilik, che in lingua inuktitut significa “gelo” o “rigido”.
Indicano che questo rinoceronte assomigliava agli odierni rinoceronti indiani (Rhinoceros unicornis), ma era meno conosciuto.
Si tratta dell’unico esemplare di questa specie finora rinvenuto, consentendo ai paleontologi di acquisire informazioni preziose sulle sue caratteristiche e sulla sua ecologia.
Lo scheletro, quasi completo e mineralizzato ma ancora in tre dimensioni, ha permesso di recuperare oltre il 75% dei resti, un livello di completezza straordinario per un fossile.Gli scavi sono stati condotti in un cratere di 23 chilometri di diametro, formatosi a seguito di un impatto di una cometa o di un asteroide circa nello stesso periodo in cui visse questo rinoceronte.
La piena rapida del cratere d’acqua ha preservato i resti in modo eccezionale, offrendo indizi sul clima di allora.
Dimostrano che quella regione era molto più calda di oggi e sosteneva foreste temperate con alberi e arbusti simili a quelli attuali, soprattutto sull’Isola Devon nel Nunavut, in Canada.I resti furono scoperti per la prima volta nel 1986 e, successivamente, le campagne di scavo hanno portato alla luce altri resti di questo rinoceronte artico.
Gli scienziati hanno anche trovato resti di un foca che nuotava, Puijila darwini, vissuta nelle vicinanze.
L’analisi di questi resti ha dimostrato che Epiatheracerium itjilik era un antenato stretto dei rinoceronti che un tempo popolavano l’Europa più di 23 milioni di anni fa.I rinoceronti moderni sono apparsi circa 40 milioni di anni fa in Nord America e Sud-Est asiatico, diffondendosi su tutti i continenti tranne Sudamerica e Antartide.
Tuttavia, questa recente scoperta — la più a nord mai trovata — suggerisce che questi animali migrarono verso nord attraverso il cosiddetto ponte terrestre dell’Atlantico del Nord, un antico passaggio attraverso la Groenlandia.
Sebbene l’esistenza di questo ponte risalga alla fine del periodo Cretaceo, la sua scomparsa rimane oggetto di dibattito.
Alcuni scienziati sostengono che scomparve circa 56 milioni di anni fa, mentre altri ritengono che sia stato praticabile ancora fino a circa 2,7 milioni di anni fa.Le nuove evidenze supportano quest’ultima ipotesi, poiché i rinoceronti sono apparsi in Nord America 23 milioni di anni fa, suggerendo che il ponte terrestre fosse ancora attivo in quell’epoca.
Questa scoperta mette in luce l’importanza delle vie terrestri nella dispersione delle specie e apre nuove prospettive sulla storia climatica e geologica del nostro pianeta in epoche remote.
