Ignorare il cambiamento climatico: il costo mortale della negligenza per il nostro pianeta e l’umanità
Secondo le ultime analisi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’indifferenza nei confronti delle problematiche legate al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici comporta conseguenze disastrose per la salute e la vita delle persone.
Da nove anni, University College London, in collaborazione con l’OMS, conduce un monitoraggio approfondito sui cambiamenti climatici, la risposta dei paesi e il loro impatto diretto sulla salute umana.
L’ultimo, nono rapporto intitolato The Lancet Countdown on Health and Climate Change, conferma che le minacce per la salute hanno raggiunto livelli senza precedenti, indicando una crisi profonda che già si ripercuote sull’umanità.
Lo studio annuale analizza gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso 20 indicatori, di cui 12 hanno già mostrato danni senza precedenti alla salute globale entro il 2025.
Le morti dovute alle ondate di calore sono aumentate del 23% rispetto al 1990, con circa 546.000 decessi annui attribuibili a colpi di calore e stress termico.
Un indicatore particolarmente preoccupante è l’espansione della febbre dengue, trasmessa dai punture di zanzara, che in forme severe provoca emorragie interne, shock emorragico e danni alle pareti dei capillari, potenzialmente fatale.
Il mondo si avvicina a un punto di non ritorno nel cambiamento climatico: con l’aumento dei casi di dengue in regioni in cui vivono i vettori, le zanzare, la distribuzione di questi insetti si sta espandendo a causa del riscaldamento globale.
Negli ultimi decenni, la capacità di trasmissione della febbre dengue è aumentata di quasi il 50%, rappresentando un segnale allarmante per la salute globale.
Inoltre, l’inquinamento atmosferico resta una delle principali cause di mortalità precoce: milioni di persone muoiono in tutto il mondo a causa di aria inquinata.
Analisi delle emissioni da combustibili fossili e incendi boschivi mostrano che nel 2024, i decessi correlati all’inquinamento dell’aria hanno raggiunto un record di 154.000, il numero più alto di sempre.
Gli incendi boschivi, che si sono intensificati e diffusi a livello globale, hanno contribuito significativamente a questa tendenza.
Gli esperti sottolineano che le attuali dinamiche richiedono interventi immediati e radicali da parte di governi e settori industriali per fermare la catastrofe climatica.
Nonostante i successi parziali delle politiche climatiche internazionali, come l’Accordo di Parigi, la situazione globale rimane estremamente preoccupante.
L’umanità deve prendere coscienza dell’urgenza del problema e sfruttare le tecnologie avanzate e la volontà politica per attuare cambiamenti decisivi, poiché il tempo per prevenire la catastrofe sta rapidamente esaurendosi.
