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L’Ungheria punta a formare un’alleanza anti-ucraina all’interno dell’UE con Repubblica Ceca e Slovacchia, sollevando preoccupazioni sulla stabilità regionale

Chas Pravdy - 28 Ottobre 2025 05:31

Secondo rapporti recenti, l’Ungheria sta considerando attivamente la possibilità di creare una nuova coalizione politica all’interno dell’Unione Europea, finalizzata ad opporsi al sostegno all’Ucraina e a rafforzare le fazioni filorusse nella regione.

Il consigliere politico del primo ministro Viktor Orbán, Balázs Orbán, ha affermato che Repubblica Ceca e Slovacchia potrebbero unirsi a questa alleanza per formare un blocco anti-ucraino prima dei prossimi vertici dell’UE.

Si prevede che i leader di questi paesi chiariranno presto le proprie posizioni e coordineranno azioni comuni, il che potrebbe influenzare significativamente l’approccio unanime dell’UE nei confronti dell’Ucraina, in particolare riguardo all’assistenza finanziaria e militare.

Sebbene questa alleanza sia ancora in fase embrionale, la sua possibile formazione rischia di complicare gli sforzi dell’UE di supportare l’Ucraina, richiamando alla memoria il Gruppo di Visegrád, fondato nel 2015, che includeva Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia, e si opponeva principalmente alle politiche di redistribuzione dei migranti e al controllo delle frontiere esterne dell’UE.

Tuttavia, questa alleanza è stata disgregata dopo l’invasione russa dell’Ucraina, poiché la Polonia ha mantenuto una posizione dura contro Mosca, mentre l’Ungheria si è mostrata più conciliante.

La nuova configurazione del Visegrád potrebbe includere Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, suscitando preoccupazioni tra gli altri membri dell’UE, in particolare la Polonia, che sostiene attivamente l’Ucraina.

Il primo ministro polacco Donald Tusk respinge categoricamente qualsiasi alleanza con Orbán e sostiene politiche di forte supporto a Kyiv.

Al contempo, leader come il presidente ceco Petr Pavel e l’ex primo ministro Babiš hanno espresso la loro preferenza per un dialogo con Mosca e hanno manifestato dubbi sull’aiuto supplementare dell’UE a Kyiv, approfondendo le divisioni interne del blocco sulla strategia verso Russia e Ucraina.

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