Litvania rafforza la difesa: conferma dello abbattimento di palloni che violano i confini
Il presidente della Lituania, Gitanas Nausėda, ha ufficialmente confermato che il suo paese abbatterà tutti i palloni aerostatici che entrano nel suo spazio aereo senza autorizzazione, rispondendo all’aumento di violazioni di confine e minacce potenziali.
Secondo lui, la reattività delle forze armate lituane è migliorata grazie a nuovi sistemi di sorveglianza e rilevamento, che permettono di intervenire rapidamente e con precisione su incidenti pericolosi.
Questo passo rappresenta un traguardo importante nella difesa della sovranità nazionale, soprattutto dopo che gli aeroporti di Vilnius sono stati costretti a sospendere le operazioni quattro volte la settimana scorsa a causa di segnalazioni di palloni di contrabbando presumibilmente lanciati dalla Bielorussia, suscitando seri timori sulla sicurezza dei voli e sulla stabilità della regione.
In risposta a questi eventi, il primo ministro della Lituania ha chiesto una reazione unificata e decisa, sottolineando la necessità di coordinamento per contrastare tali minacce ibride.
Nausėda ha evidenziato che queste azioni fanno parte di una strategia più ampia volta a proteggere il paese da minacce esterne, comprese tattiche di guerra ibrida.
Ha anche precisato che provocazioni deliberatamente scenografiche e tentativi di bloccare i confini mirano a destabilizzare la situazione e ad aumentare le tensioni.
Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko si è scusato per l’incidente, ma ha accompagnato la dichiarazione con nuove accuse contro Vilnius, generando nuove preoccupazioni tra le autorità di sicurezza lituane.
Gli esperti avvertono che la situazione potrebbe degenerare ulteriormente, e la Lituania prende in considerazione di attivare l’Articolo 4 del trattato della NATO, che prevede consultazioni e risposte coordinate in caso di minacce alla sicurezza collettiva.
In tal contesto, il governo lituano propone di intensificare i controlli transfrontalieri e di chiudere temporaneamente i confini con la Bielorussia per prevenire ulteriori contrabbando e provocazioni.