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L’UE cerca attivamente di supportare la CPI di fronte alle sfide esterne

Chas Pravdy - 27 Ottobre 2025 17:36

In un contesto di continue sfide internazionali e di tentativi di minare le fondamenta dell’ordine legale mondiale, l’Unione Europea si è orecchiata una posizione decisa nel difendere i principi di giustizia e la tutela dei diritti umani.

Il 27 ottobre, Kaja Kallas, alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha sottolineato che esiste una grave minaccia per il sistema giuridico internazionale, in particolare per la Corte Penale Internazionale (CPI), che attualmente si trova sotto sanzioni e pressioni politiche da parte degli Stati Uniti.

Da aprile di quest’anno, Washington ha imposto sanzioni a sei giudici e tre procuratori della CPI, incluso il loro procuratore capo, che a maggio si è temporaneamente allontanato dall’incarico a seguito di indagini dell’ONU per accuse di abusi sessuali.

Contestualmente, gli Stati Uniti stanno valutando un’eventuale estensione delle sanzioni a tutto il tribunale.

Kallas ha sottolineato che questo attacco diffuso mira a indebolire l’ordinamento giuridico internazionale, violare i diritti umani e compromettere le istituzioni create per proteggerli.

Sebbene alcuni paesi, come l’Ungheria, siano in un processo di uscita, tutti gli altri membri dell’UE sono comunque vincolati a rispettare le decisioni del Consiglio dell’Unione, anche in caso di uscita.

L’UE sta attualmente esplorando tutte le possibilità di supporto alla CPI, includendo misure di mitigazione e deroghe alle sanzioni.

La corte ha recentemente emesso mandati di arresto, tra cui quelli contro Netanyahu e Gantz.

La presidente della CPI, il giudice Tomoko Akane, ha espresso preoccupazione per gli attacchi che mirano a minare la legittimità e la capacità della corte di garantire giustizia secondo il diritto internazionale.

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