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L’influenza aviaria si diffonde in tutta Europa: una crisi emergente

Chas Pravdy - 27 Ottobre 2025 01:26

Nei ultimi mesi, la situazione dell’influenza aviaria nel continente europeo è peggiorata sensibilmente.

Dallo scorso agosto, il numero di casi segnalati tra volatili selvatici e domestici è aumentato rapidamente, suscitando forte preoccupazione tra esperti di salute e veterinari.

Le fonti ufficiali indicano che sono stati registrati oltre cinquanta focolai in dieci paesi membri dell’Unione europea e nel Regno Unito, rappresentando uno dei livelli più elevati negli ultimi dieci anni all’inizio della stagione.

La Francia, uno dei principali produttori avicoli della regione, ha adottato misure stringenti, tra cui controlli obbligatori, quarantene e campagne di vaccinazione per le anatre di allevamento.

La Belgio ha imposto la reclusione di tutta la pollame in strutture chiuse, al fine di contenere la diffusione del virus.

Polonia, Spagna e Germania, grandi produttori di carne di pollo e tacchino, segnalano anche nuovi casi di contagio.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità rassicura la popolazione, sottolineando che il rischio per l’essere umano rimane basso; tuttavia, evidenzia la necessità di intensificare i controlli, dato l’aumento dei casi tra fauna selvatica e domestica.

Gli esperti avvertono che il virus si sta riscontrando sempre più spesso anche tra animali selvatici, rendendo più difficile la gestione della crisi.

Ricordiamo che l’infezione umana è rarissima e di solito si verifica per contatto diretto con uccelli malati o con i loro secreti.

Per le persone comuni, il rischio di infezione è minimo, ma in presenza di sintomi dopo aver avuto contatti con gli uccelli, è consigliabile consultare immediatamente un medico.

In Ucraina, un recente caso è stato registrato nella regione di Kiev, sottolineando l’urgenza di adottare misure preventive per limitare la diffusione del virus.

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