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L’America e il mondo in una corsa all’influenza: gli Stati Uniti annunciano un concorso aperto per il Segretario Generale dell’ONU, che potrebbe generare tensioni in America Latina

Chas Pravdy - 25 Ottobre 2025 04:28

Venerdì, gli Stati Uniti hanno ufficialmente dichiarato il loro intento di valutare candidature da tutto il mondo per il prossimo Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Questa decisione rappresenta un’eccezione al tradizionale principio di rotazione regionale e potrebbe provocare malcontento tra i paesi dell’America Latina, che ritengono sia arrivato il momento per loro di assumere la guida dell’organizzazione.

Il prossimo Segretario Generale, eletto l’anno prossimo, ricoprirà un mandato di cinque anni a partire dal 1° gennaio 2027.

Di solito, questa posizione passa di regione in regione, e attualmente il turno spetta all’America Latina e ai Caraibi.

La viceministra degli Esteri degli USA presso l’ONU, Dorothy Shih, ha sottolineato che il processo di selezione dovrebbe essere basato esclusivamente sui meriti ed ha invitato candidati di tutti i gruppi regionali a presentare la candidatura.

La fase formale di nomina inizierà alla fine di quest’anno, quando il Consiglio di Sicurezza (composto da 15 membri) e l’Assemblea Generale (193 membri) invieranno congiuntamente una lettera di richiesta di candidature.

I candidati devono essere proposti da uno Stato membro dell’ONU.

La decisione finale spetta ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza — Regno Unito, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti.

La Russia, che ha recentemente perso diverse elezioni ONU, afferma che la rotazione regionale è una tradizione, non una regola, e che tutte le regioni hanno diritto di presentare i propri candidati sulla base dei meriti.

Con un crescente supporto all’idea di eleggere la prima donna al vertice dell’ONU, molti ritengono che un’amministrazione femminile possa portare una nuova prospettiva all’organizzazione.

Gli sforzi degli USA sembrano volti a selezionare un leader esperto, anche se i paesi dell’America Latina già sostengono i loro candidati, come Michelle Bachelet in Cile e Rebeca Grynspan in Costa Rica, aumentando così le tensioni geopolitiche nel processo.

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