Minaccia di sanzioni e il loro impatto sul settore petrolifero e del gas russo: cambieranno i piani di Putin?
Nel contesto delle nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, mirate a bloccare o limitare significativamente le attività nel settore energetico russo, si concentra molta attenzione sull’efficacia di tali misure e sul loro possibile influsso sulle strategie future del Cremlino.
L’amministrazione Biden mira a esercitare pressione sul regime di Vladimir Putin, nella speranza di portarlo al tavolo delle negoziazioni e di costringerlo a riconsiderare la sua politica estera aggressiva, inclusa l’invasione dell’Ucraina.
Tuttavia, analisi di esperti mostrano che le compagnie energetiche russe sono già pronte a far fronte a queste sanzioni grazie a una vasta rete di intermediari e schemi clandestini per l’esportazione di petrolio e gas verso altri paesi.
Allo stesso tempo, una parte significativa delle entrate del bilancio russo deriva dall’export di energia—circa il 25%.
Ridurre o interrompere questa fonte di reddito è molto difficile, perché la Russia ha sviluppato meccanismi per aggirare le sanzioni tramite reti di proxy e canali illegali di commercio.
Ciò permette l’export di energia di continuare nonostante le restrizioni sui prezzi e le rotte di trasporto, il che potrebbe portare a un aumento dei prezzi mondiali del petrolio a causa della riduzione dell’offerta.
Inoltre, l’economia russa sta già affrontando numerosi problemi: il calo dei prezzi del petrolio, nuove sanzioni e politiche finanziarie interne hanno rallentato la crescita economica, stimata intorno all’1% nel 2024.
Il governo russo sta cercando di contenere l’inflazione e stabilizzare la situazione, anche se la guerra continua a esercitare un peso notevole e crea incertezza interna.
Gli Stati Uniti, da parte loro, applicano diverse sanzioni economiche che hanno frequentemente provocato tensioni diplomatiche e disaccordi tra i leader mondiali.
Recentemente, incontri a Budapest e a Washington hanno portato gli USA ad intensificare le restrizioni contro le compagnie petrolifere russe per aumentare la pressione e spingere la Russia a modificare la propria posizione nel conflitto ucraino.
Tuttavia, gli esperti sostengono che la Russia potrebbe continuare ad eludere le sanzioni e a cercare nuove vie per esportare risorse energetiche, mantenendo uno stato di incertezza economica che avrà conseguenze a lungo termine sulla sua politica estera e sullo sviluppo interno.
Le tendenze attuali dimostrano che, anche con le restrizioni, la Russia conserva le capacità finanziarie e strategiche per mantenere la propria influenza sulla scena mondiale.
