La sfida intergenerazionale dell’inquinamento da plastica negli oceani del mondo
La comunità internazionale e gli scienziati avvertono di un problema prolungato e complesso legato all’inquinamento da plastica negli oceani globali, che potrebbe trasformarsi in una catastrofe intergenerazionale.
Secondo studi recenti, circa 170 trilioni di pezzi di plastica galleggiano attualmente nelle acque del pianeta—una quantità enorme che ha effetti devastanti sugli ecosistemi marini.
Gli esperti sottolineano che anche se la produzione di plastica dovesse cessare immediatamente, i residui di essa rimarrebbero negli oceani per almeno un secolo.
La causa principale è la lenta decomposizione di grandi detriti plastici, che sulla superficie si frammentano in miliardi di micro e nanofragmentsi che possono migrare nelle profondità oceaniche.
Con il tempo, queste particelle si depositano sul fondo marino insieme alla ‘neve marina’— residui organici provenienti dagli strati superiori dell’acqua— anche se questo processo è estremamente lento.
È particolarmente preoccupante la concentrazione di plastica nelle aree più profonde e fredde dell’oceano, dove il freddo e la mancanza di raggi UV rallentano ancora di più la decomposizione.
La dottoressa Nan Wu dell’Università Queen Mary di Londra osserva che circa il 94% della plastica finisce sul fondo degli oceani, dove può rimanere inalterato per secoli, rappresentando una sfida non solo per la vita marina, ma anche per l’umanità.
Molte componenti chimiche del plastica contengono tossine che possono penetrare nei tessuti umani, sollevando preoccupazioni sui rischi per la salute a lungo termine.
Gli esperti di NOAA avvertono che l’accumulo eccessivo di rifiuti plastici potrebbe disturbare la circolazione naturale delle correnti oceaniche, influenzando la distribuzione di calore e nutrienti, e di conseguenza compromettere il clima globale e gli ecosistemi marini.
La produzione mondiale di plastica supera ogni anno le 500 milioni di tonnellate, con una grande parte che finisce nei mari e negli oceani.
Le microplastiche sono ormai diffuse ovunque—da fiumi e laghi all’atmosfera—e recenti studi evidenziano la loro presenza nei tessuti umani, alimentando i timori riguardo ai rischi per la salute.
Gli scienziati invitano a un’azione immediata di riduzione della produzione di plastica e allo sviluppo di tecnologie sicure per la sua eliminazione, così da prevenire future crisi ecologiche di proporzioni maggiori.
