Sfida inaspettata: gli USA impongono pesanti sanzioni contro i colossi petroliferi russi nel contesto della guerra in Ucraina
Una decisiva mossa diplomatica degli Stati Uniti ha inviato un forte segnale sia a Mosca che alla comunità internazionale.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha ufficialmente annunciato un nuovo ciclo di sanzioni contro le principali compagnie petrolifere russe — «Rosneft» e «Lukoil» — insieme alle loro filiali.
Questa misura mira ad intensificare la pressione sulla Russia in risposta alla sua guerra aggressiva contro l’Ucraina e a invogliare una cessazione immediata delle ostilità.
Gli analisti di CNN hanno sottolineato che questo pacchetto di sanzioni rappresenta un segnale inaspettato ma fondamentale da parte di Donald Trump al Cremlino, segnalando un’escalation della pressione economica e politica.
La mossa ha suscitato reazioni miste tra gli esponenti politici, poiché l’obiettivo principale è costringere la Russia a cambiare il proprio comportamento sul campo di battaglia e sulla scena internazionale.
È improbabile che i funzionari russi vedano favorevolmente questa iniziativa, poiché essa aumenta la loro isolamento e complica la situazione economica del paese.
Si prevede che le nuove sanzioni avranno un impatto significativo sul settore energetico russo, con possibili ripercussioni sui mercati globali e sui trend dei prezzi.
Nel frattempo, in USA si discute ancora di ulteriori misure per aumentare la pressione sulla leadership russa, inclusi eventuali dazi punitivi e restrizioni economiche.
La recente cancellazione degli incontri programmati tra Trump e Putin a Budapest è considerata una conseguenza del rifiuto di Mosca di porre fine alle ostilità.
I leader europei hanno espresso sostegno alle sanzioni statunitensi.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha affermato che tali misure sono essenziali per esercitare pressione sulla Russia, che secondo lei non mostra alcuna volontà di cercare la pace.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che l’Ucraina è vicina alla fine della guerra e ha aggiunto che queste sanzioni rappresentano un primo passo cruciale dell’amministrazione Biden.
L’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Olga Stefanishina, ha sottolineato che queste sanzioni sono il risultato di mesi di sforzi diplomatici per spingere la Russia alle negoziazioni.
Ha insistito sul fatto che la forza militare deve essere parte di una strategia complessiva per la pace.
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha espresso soddisfazione per le azioni degli Stati Uniti, affermando che questa solidarietà internazionale invia un messaggio forte a Mosca.
“Putin deve pagare il prezzo della sua aggressione”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della responsabilità internazionale.
La Commissione europea ha annunciato che i rappresentanti hanno supportato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia il 22 ottobre, rafforzando la determinazione dei paesi alleati di rispondere fermamente alle azioni di Mosca in Ucraina.
