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La Spagna si unisce all’iniziativa statunitense di acquisti collettivi per l’Ucraina

Chas Pravdy - 23 Ottobre 2025 13:34

La Spagna ha compiuto un passo importante nel rafforzare il suo sostegno all’Ucraina annunciando l’intenzione di partecipare a un programma internazionale di acquisti militari avviato dagli Stati Uniti.

Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato che il suo paese sta attivamente esplorando le modalità di contribuire al quadro PURL, un meccanismo attraverso il quale gli alleati uniscono risorse e sforzi per acquistare congiuntamente armamenti negli Stati Uniti destinati all’Ucraina.

Sánchez ha sottolineato che la Spagna è un membro fedele della NATO e rimane fermamente impegnata a difendere e sostenere l’Ucraina su tutti i livelli.

Ha aggiunto che il paese sta attentamente studiando la logistica e le opportunità di partecipazione a questa iniziativa fin dal momento del suo lancio, con l’obiettivo di contribuire in modo efficace attraverso sforzi comuni.

Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione internazionale all’aiuto militare all’Ucraina, soprattutto dopo le critiche dell’ex presidente statunitense Donald Trump riguardo ai bassi livelli di spesa per la difesa di alcuni paesi europei.

Restano ancora da definire con precisione i fondi che Madrid intenderà destinare al programma PURL.

Secondo quanto riportato la settimana scorsa, dopo l’incontro dei ministri della Difesa della NATO a Bruxelles, la maggior parte degli alleati ha già sostenuto l’iniziativa firmando pacchetti di aiuto congiunti.

Paesi come Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Canada hanno unito i loro contributi in quattro pacchetti da 500 milioni di dollari ciascuno.

L’Estonia, il Belgio, la Lituania, la Lettonia e il Lussemburgo hanno anch’essi promesso di contribuire, anche se non hanno ancora formalizzato i propri pacchetti.

I paesi della NATO che non hanno sostenuto l’iniziativa PURL, come Regno Unito e Francia, sono soggetti a pressioni diplomatiche volte a preservare la loro autonomia decisionale sugli acquisti militari.

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