Putin ancora rifiuta di partecipare al vertice del G20: motivazioni e implicazioni politiche
Il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente deciso di non partecipare di persona al vertice del G20, che si tiene quest’anno in Sudafrica.
La ragione principale di questa scelta risiede nella posizione di Mosca riguardo alle decisioni della Corte penale internazionale (CPI), che nel 2023 ha emesso un mandato di arresto contro di lui per crimini, tra cui la deportazione illegale di bambini ucraini.
Sebbene Putin non assisterà personalmente, il Cremlino assicura che una delegazione di alto livello rappresenterà la Russia al forum, con dettagli sui delegati che saranno comunicati in seguito.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che, anche se la partecipazione personale di Putin è stata cancellata, la Russia garantirà una presenza dignitosa all’evento.
Questa decisione politica avviene in un contesto di crescenti tensioni, anche in relazione alla recente notizia che l’incontro tra Trump e Putin in Ungheria è stato definitivamente cancellato.
La sentencia dell’ICC complica le relazioni diplomatiche internazionali e solleva preoccupazioni sulla sicurezza globale.
La Russia nega le accuse di crimini di guerra, sostenendo che l’ordine di arresto è illegittimo e motivato politicamente, anche se la comunità internazionale è obbligata ad agire secondo il diritto internazionale.
È importante ricordare che nel 2023, Putin rifiutò di partecipare anche al vertice del G20 in Brasile, motivando la sua decisione con la volontà di evitare di politicizzare l’evento e di prevenire ulteriori conflitti nella diplomazia internazionale.
