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La Slovacchia rimuove il veto sul 19º pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia: in attesa di approvazione

Chas Pravdy - 22 Ottobre 2025 17:07

Tra gli sforzi continui per rafforzare le sanzioni contro la Federazione Russa, la Slovacchia ha preso una decisione fondamentale: rimuovere la propria opposizione al 19º pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea.

Questo passo facilita il percorso verso una possibile approvazione del nuovo insieme di restrizioni durante il vertice dell’UE di giovedì, con l’obiettivo di aumentare la pressione su Mosca e ridurne le entrate energetiche.

Il pacchetto propone di vietare a partire da gennaio 2027 l’importazione di gas naturale liquefatto dalla Russia, un anno prima del piano iniziale, e mira a colpire le banche russe e le piattaforme di criptovalute coinvolte nell’evitare le sanzioni.

L’obiettivo principale di queste misure è indebolire le capacità finanziarie ed energetiche della Russia, includendo il divieto di esportazione di merci legate all’industria militare e il controllo più severo sui petroliere che aiutano Mosca nel traffico di energia.Le divergenze tra i paesi membri dell’UE, in particolare Austria e Ungheria, hanno ritardato l’approvazione.

L’Austria aveva inizialmente richiesto la liberazione di asset collegati al oligarca russo Oleg Deripaska per compensare le multe pagate dalla banca austriaca Raiffeisen International in Russia, ma ha ritirato la richiesta a causa di un supporto insufficiente.

L’Ungheria ha anche acconsentito a rimuovere il veto, con il ministro degli Esteri Péter Szijjártó che ha affermato che le sanzioni non compromettono gli interessi nazionali fondamentali.

Tuttavia, ha riconosciuto che le misure hanno un’efficacia limitata.Dopo negoziati, il Primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che il suo paese rimuoverà il veto se i leader dell’UE includeranno nel documento finale del vertice misure per affrontare i prezzi elevati dell’energia, un passo che si aspetta avvenga con largo supporto.

Una volta approvate, le sanzioni saranno ufficialmente adottate dai paesi membri alla prossima riunione del Consiglio.

Queste misure includono anche restrizioni commerciali contro aziende cinesi e indiane che aiutano l’evasione delle sanzioni, oltre a divieti di esportazione per beni valoración superiori a 40 miliardi di euro usati nell’industria militare russa, tra cui minerali, ceramica e gomma.

Inoltre, oltre 100 petroliere coinvolti nel commercio energetico con la Russia saranno inseriti nella lista nera dell’UE, portando il totale a circa 550 navi.L’espansione delle sanzioni riflette l’impegno continuo dell’UE nel contrastare l’aggressione russa, sostenere l’Ucraina e rafforzare l’isolamento internazionale di Mosca.

Queste misure fanno parte di una strategia più ampia per ridurre ulteriormente il potenziale militare ed energetico della Russia, isolando ancora di più Mosca sulla scena globale.

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