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USA e Australia siglano accordo multimiliardario sulle terre rare critiche

Chas Pravdy - 21 Ottobre 2025 06:41

In un passo storico, i leader di Stati Uniti e Australia hanno firmato un accordo di grande portata, dal valore di 8,5 miliardi di dollari, volto a rafforzare la collaborazione nel settore delle risorse minerarie critiche.

Durante la cerimonia alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump e il primo ministro Anthony Albanese si sono impegnati a investire almeno un miliardo di dollari ciascuno nei prossimi sei mesi in progetti dedicati all’estrazione e alla lavorazione di terre rare essenziali per vari settori, dall’elettronica ai sistemi di difesa.

L’obiettivo principale di questa intesa è garantire un approvvigionamento stabile e indipendente di queste risorse cruciali, fondamentali per la produzione di elettronica, batterie, semiconduttori e tecnologia militare, specialmente nel contesto della crescente influenza della Cina sul mercato globale delle terre rare.

Trump ha sottolineato che entro un anno le riserve di questi minerali potrebbero superare qualsiasi capacità di gestione, evidenziando l’urgenza di diversificare le fonti di approvvigionamento.

Albanese ha affermato che questo accordo porta le relazioni tra i due Paesi a un nuovo livello strategico, rispondendo ai recenti provvedimenti di Pechino, che ha annunciato restrizioni alle esportazioni di magneti contenenti anche tracce di terre rare.

La Cina ha comunicato l’intenzione di richiedere autorizzazioni speciali per le esportazioni di magneti contenenti componenti di terre rare, suscitando preoccupazioni tra gli alleati occidentali che vogliono ridurre la dipendenza dalla dominazione cinese.

Le autorità statunitensi considerano queste mosse come tentativi di sfruttare il controllo sulle catene di approvvigionamento mondiali e di esercitare pressione economica.

La Export-Import Bank americana ha già inviato diverse lettere di intenti per oltre 2,2 miliardi di dollari per finanziare progetti delle aziende australiane come Arafura Rare Earths e Northern Minerals.

Essenziale nel piano è anche la creazione di nuovi impianti produttivi, tra cui uno stabilimento di gallenio in Australia occidentale, destinato a fornire fino al 10% della domanda mondiale di questo metallo, cruciale per semiconduttori e settore militare.

L’Australia prevede di mettere a disposizione fino a 200 milioni di dollari di finanziamenti agevolati, mentre gli Stati Uniti intendono investire in cambio di diritti di acquisto futuri.

La situazione globale rimane complessa: l’Unione europea si prepara a possibili interruzioni della produzione a causa del controllo severo di Pechino sulle esportazioni, mentre l’India tenta di ottenere campioni di terre rare dalla Myanmar attraverso gruppi ribelli influenti.

Parallelamente, la Turchia sta negoziando la creazione di scorte strategiche di minerali di terre rare nella Anatolia occidentale, cercando di mantenere un equilibrio di potere rispetto a Cina e Russia, che già operano in questa vasta area con progetti di grande scala.

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