Cina e USA nello scontro commerciale: chi ha il potere di infliggere il colpo più pesante?
Analisi recenti e rapporti di settore indicano che, nel contesto dello scontro commerciale tra le due maggiori economie mondiali — Cina e Stati Uniti — la Cina sembrerebbe avere un vantaggio strategico nel rispondere rapidamente e in modo efficace, mettendo Washington in seria difficoltà.
La situazione si è intensificata a causa degli sforzi dell’amministrazione americana di concludere un nuovo accordo commerciale con Pechino, nonostante le dichiarazioni dure e le minacce da entrambe le parti.
Uno degli aspetti più delicati riguarda la recente minaccia cinese di limitare o addirittura bloccare completamente l’esportazione di minerali di terre rare, risorse tra le più critiche per le tecnologie moderne.
Se queste restrizioni venissero attuate, potrebbero causare gravi problemi all’industria statunitense, specialmente nella produzione di dispositivi high-tech.
Gli esperti affermano che, se la Cina dovesse mettere in atto tali restrizioni, molte fabbriche americane si fermerebbero, determinando una crisi economica di vasta portata.
Inoltre, la Cina ha quasi il monopolio sulla fornitura di oltre 700 farmaci essenziali, tra cui medicinali contro il cancro, malattie cardiache e allergie, rendendo gli Stati Uniti estremamente vulnerabili.
Con l’aumento delle tensioni geopolitiche, entrambi i paesi cercano di sfruttare le debolezze dell’avversario, ma finora il vantaggio sembra essere dalla parte della Cina.
Un’escalation del conflitto commerciale potrebbe avere conseguenze disastrose sull’economia globale.
Gli Stati Uniti tentano di mantenere la supremazia tecnologica, ma la fiducia internazionale nelle loro politiche di sanzioni e tariffe si sta sgretolando.
Mentre Washington cerca di frenare l’espansione tecnologica cinese, quest’ultima sviluppa soluzioni alternative, come nel settore dell’intelligenza artificiale, competendo con giganti americani come OpenAI.
Se gli USA dovessero alleggerire la pressione commerciale, le ripercussioni potrebbero estendersi ben oltre la sfera economica — in particolare in caso di conflitto su Taiwan, in cui la Cina potrebbe esercitare un’enorme pressione economica attraverso il controllo delle catene di fornitura militari e industriali, vitali anche per piattaforme come l’F-35.
Tuttavia, una guerra commerciale prolungata non sarà priva di conseguenze anche per la Cina: nonostante i progressi tecnologici, il suo modello economico rimane fortemente dipendente dalle esportazioni.
La propria economia interna affronta capacità eccessive e domanda interna debole, minacciando il suo sviluppo futuro.
Di recente, il Segretario del Tesoro statunitense Scott Bessent ha accusato la Cina di tentare di sabotare l’economia mondiale mediante restrizioni nelle esportazioni di minerali di terre rare, riflettendo le profonde problematiche interne del paese.
Il futuro di questa rivalità dipenderà molto da come evolveranno le relazioni bilaterali e dalla capacità della Cina di affermarsi come leader mondiale, in grado di sfidare Washington sul lungo termine.
