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Il sistema giudiziario ucraino sotto pressione politica e conflitti interni

Chas Pravdy - 06 Novembre 2025 20:48

La Commissione superiore di qualificazione dei giudici dell’Ucraina (VKKSU) si trova ad affrontare una nuova sfida rappresentata da tentativi di pressione politica e di ingerenza da parte della Commissione temporanea di indagine (TIC) della Verkhovna Rada, guidata da Serhiy Vlasenko.

Il presidente della VKKSU e i suoi membri hanno dichiarato ufficialmente che tali azioni minacciano l’indipendenza della magistratura, sottolineando che questo organismo è una garanzia di integrità e professionalità nelle questioni di reclutamento giudiziario.La commissione insiste sul fatto che opera in conformità con la legge e in stretta collaborazione con partner internazionali.

Intende continuare le procedure di selezione e valutazione delle qualifiche dei giudici, il che consentirà all’Ucraina di ricevere un sostegno finanziario significativo nell’ambito del programma Ukraine Facility.

Tuttavia, i rappresentanti della VKKSU esprimono preoccupazione per la diffusione di informazioni false e manipolazioni volte a screditare gli organi giudiziari indipendenti.Particolare attenzione viene dedicata all’indipendenza del Consiglio di integrità pubblica (GIP), le cui attività favoriscono la fiducia pubblica nel sistema giudiziario.

Le ingerenze e le accuse contro di esso da parte della TIC sono viste come tentativi di minare questa fiducia e rappresentano una grave minaccia per l’intero sistema giudiziario.

La VKKSU invita al rispetto dei principi legali e assicura che continueranno a lavorare in modo trasparente e senza influenze politiche, contribuendo alle riforme e ai processi democratici.Le dichiarazioni improvvise e le accuse infondate della TIC suscitano preoccupazione nel settore legale, poiché ogni tentativo di controllo e pressione ha un impatto diretto sull’indipendenza della magistratura, che è un pilastro fondamentale della democrazia.

Il ripristino della fiducia nel sistema giudiziario e l’attuazione delle riforme rimangono priorità nazionali, mentre la lotta per l’indipendenza della magistratura prosegue in condizioni di complessità politica e conflitti interni.

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