• En
  • Es
  • De
  • Fr
  • It
  • Ук

Il primo ministro ungherese Orbán si prepara per un incontro con Trump per discutere delle sanzioni sul petrolio russo

Chas Pravdy - 27 Ottobre 2025 18:47

Martedì è stato reso noto che il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha in programma una visita ufficiale negli Stati Uniti, dove incontrerà l’ex presidente Donald Trump.

Il tema principale della discussione saranno le future sanzioni che Washington intende imporre al settore petrolifero russo e le possibili soluzioni per ridurne l’impatto sull’Ungheria, che rimane uno dei principali importatori di energia russa in Europa.Secondo Orbán, egli desidera collaborare con colleghi statunitensi per trovare soluzioni alla crescente crisi energetica.

In un’intervista al quotidiano italiano La Repubblica, ha sottolineato che le sanzioni sono estremamente importanti per Budapest, considerando la dipendenza dal petrolio russo che rappresenta un rischio per la sicurezza energetica del paese.

Pur non avendo ancora annunciato una data precisa, il Ministero degli Esteri ungherese ha confermato che l’incontro si terrà nella seconda metà della settimana negli Stati Uniti.Questa decisione è particolarmente rilevante nel contesto degli sforzi europei per diversificare le fonti di energia e ridurre la dipendenza dalla Russia.

Dal 2022, Budapest ha aumentato significativamente gli acquisti di petrolio russo, suscitando preoccupazioni in considerazione delle sanzioni statunitensi contro i principali produttori russi.Il ministro degli Esteri, Szijjártó, ha confermato che l’incontro si svolgerà nei prossimi giorni, senza fornire ulteriori dettagli.

Nel frattempo, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la NATO, Matthew Vitaker, ha dichiarato che Washington si aspetta che Budapest sviluppi piani per la graduale eliminazione delle forniture energetiche russe.La situazione in Ungheria rimane difficile, poiché il paese cerca di trovare modi per aggirare le sanzioni statunitensi, inclusi colloqui con la compagnia petrolifera statale MOL.

Le rotte alternative attraverso la Croazia sono considerate insufficienti a causa dei costi elevati e della capacità limitata, sottolineando le sfide nell’attuale scenario energetico europeo.

Fonte