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Trump sospende le trattative commerciali con il Canada a causa di uno scandalo pubblicitario: dettagli del conflitto

Chas Pravdy - 24 Ottobre 2025 09:37

Giovedì 23 ottobre, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato inaspettatamente la sospensione dei negoziati commerciali con il Canada.

La motivazione principale è stata la diffusione di un annuncio pubblicitario che egli ha definito « frodolento » e che conteneva dichiarazioni distorte dell’ex presidente Ronald Reagan riguardo alle tariffe doganali.

Questa decisione rappresenta un ulteriore passo nelle tensioni commerciali tra i due paesi, accompagnate dall’introduzione di tariffe sulla ghisa, l’alluminio e le automobili canadesi a inizio anno.

Dopo settimane di negoziati su un possibile accordo, Trump ha annunciato l’interruzione attraverso il suo social network Truth Social, dichiarando che « tutte le trattative commerciali con il Canada sono concluse ».

Nel frattempo, il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha affermato che l’annuncio della sua provincia ha attirato l’attenzione di Trump.

L’annuncio pubblicitario, molto criticato dalle autorità canadesi, mostrava Reagan criticare le tariffe, affermando che danneggiano i posti di lavoro e scatenano guerre commerciali.

La Fondazione Presidenziale Ronald Reagan ha pubblicato una dichiarazione precisando che l’annuncio utilizza materiali audio e video selezionati e distorceva un discorso di Reagan del 1987.

Il ministro degli Esteri canadese, Marc Garneau, ha dichiarato che il Canada non consentirà un accesso ingiusto ai propri mercati se i negoziati sui vari accordi commerciali con Washington falliranno.

Nel 2024, Stati Uniti, Canada e Messico rivedranno il loro accordo di libero scambio.

Nel mezzo di questi eventi, Washington ha considerato diverse opzioni di sanzioni contro la Russia, mentre il Canada si mantiene fermo nella difesa dei propri interessi commerciali.

Nonostante le strette interdipendenze economiche, Trump ha ripetuto che gli Stati Uniti dipendono meno dalle importazioni canadesi e sono più orientati al mercato interno.

In estate, ha annunciato un dazio del 35% su quasi tutti i prodotti canadesi, esclusi quelli coperti dall’accordo USMCA del 2020.

Trump utilizza le tariffe come strumento di influenza sulle nazioni e la sua guerra commerciale ha raggiunto i livelli più alti dagli anni ’30, con minacce di aumentare ulteriormente, suscitando preoccupazioni tra imprese ed economisti di tutto il mondo.

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