Trump afferma che Modi ha accettato di ridurre gli acquisti di petrolio russo: nuove prospettive nelle relazioni internazionali
Gli sviluppi recenti nel panorama politico mondiale hanno portato alla luce notizie sorprendenti e di grande impatto riguardo alle relazioni internazionali e ai rapporti economici tra i paesi.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che il primo ministro indiano Narendra Modi avrebbe presumibilmente accettato di ridurre le importazioni di petrolio dalla Russia.
Questo tema riveste un’importanza cruciale nel contesto delle sanzioni e delle misure imposte dall’Occidente contro la Russia in seguito alla sua aggressione in Ucraina.
Trump ha sottolineato di aver discusso personalmente della questione durante una telefonata con Modi, menzionando che avevano affrontato anche aspetti relativi al commercio globale.
Ha evidenziato l’interesse di Modi nel porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e nel diminuire gli acquisti di petrolio russo per ridurre il sostegno finanziario di Mosca.
Il ministero degli Esteri indiano ha rilasciato una dichiarazione negando di avere conoscenza di tali accordi, affermando di non aver ricevuto conferme ufficiali.
Trump ha inoltre riferito che Modi desidera mantenere rapporti commerciali stabili con gli Stati Uniti e che l’India valuta attentamente i profitti economici delle proprie decisioni.
Gli Stati Uniti continuano ad applicare elevati dazi sulle esportazioni indiane, come il 50%, per esercitare pressione su New Delhi affinché smetta di acquistare petrolio russo, anche se tali tariffe sono state recentemente ridotte nel quadro di negoziati commerciali.
Nonostante le sanzioni rafforzate e gli aumenti tariffari nel settembre 2025, l’India continua ad aumentare le sue importazioni di petrolio dalla Russia.
La domanda che sorge spontanea è se il paese riuscirà a consolidare il proprio ruolo di principale acquirente mondiale di petrolio russo.
Per approfondimenti, leggere l’articolo “L’India aumenta le importazioni di petrolio russo nonostante le sanzioni degli USA” di Oleg Sarkits.
