Minaccia alla stabilità interna dell’esercito ucraino a causa di problemi interni trascurati
Di fronte all’aumento dei casi di soldati che abbandonano le proprie unità senza permesso, esperti militari avvertono della necessità urgente di rafforzare gli sforzi interni per migliorare la disciplina e la motivazione del personale.
Il tenente colonnello Maxim Zhorin, comandante di una delle unità del Terzo Corpo dell’Esercito, ha sottolineato nel suo canale Telegram che la maggior parte delle decisioni adottate mira a combattere le conseguenze di tali incidenti, piuttosto che affrontarne le cause profonde.
Uno dei principali problemi evidenziati riguarda l’assenza di meccanismi trasparenti ed efficaci per il trasferimento di militari tra unità, che spesso spinge i militari a lasciare volontariamente i loro incarichi a causa di frustrazioni burocratiche.
Zhorin insiste sull’importanza di sviluppare processi chiari e funzionanti, che consentano ai soldati di scegliere il luogo del servizio ed esprimersi efficacemente, riducendo così al minimo le defezioni non autorizzate.
Ha inoltre osservato che la diffusione del fenomeno varia tra le unità: in alcune si verificano raramente casi di abbandono senza autorizzazione, mentre in altre sono molto elevati, anche se combattono nella stessa zona strategica.
Secondo l’esperto, ciò indica la necessità di adottare un approccio più sistematico, incluso il rafforzamento di una vera e propria gerarchia di sottufficiali, il rispetto verso i militari ed il rafforzamento dell’autorità dei comandanti.
Zhorin ha concluso affermando che sono necessari interventi concreti e non solo decisioni formali, poiché il potenziale delle forze armate ucraine può essere pienamente realizzato solo attraverso riforme profonde e leadership responsabile.
In definitiva, ha sottolineato che bisogna ridurre le barriere burocratiche e creare condizioni tali che i soldati siano trattati con dignità, mentre i comandanti abbiano la fiducia e l’autorità necessarie per affrontare efficacemente il problema delle fughe non autorizzate.
