Problema irrisolto degli stipendi bassi nell’istruzione in Ucraina: perché il promesso aumento del 50% non risolve la crisi
In Ucraina, la retorica tradizionale del governo associata alle promesse ufficiali di aumentare gli stipendi degli insegnanti è ormai diventata una routine nelle celebrazioni della Giornata degli insegnanti.
Quest’anno, come sempre, l’attenzione si è concentrata sulle promesse di un sostanziale aumento — quasi del 50% nel prossimo anno.
Tuttavia, dietro questa percentuale elevata si nasconde un problema più profondo: gli importi reali che ricevono gli insegnanti rimangono sproporzionati rispetto alle loro responsabilità, al carico di lavoro e ai costi della vita.
Per capire meglio la situazione, occorre analizzare dati concreti e confrontarli con la realtà.
Attualmente, lo stipendio mediano degli insegnanti nel 2025 si attesta a appena 12.500 hryvnias — una cifra vicina o addirittura inferiore al salario minimo vitale, nonostante l’esperienza e le responsabilità degli insegnanti.
Nel settore dell’istruzione superiore, la situazione è ancora peggiore: lo stipendio di base di un docente universitario è di circa 10.639 hryvnias, mentre quello di un professore si ferma a circa 12.909 hryvnias.
Queste cifre vengono ulteriormente ridotte considerando premi e inflazione, diminuendo di fatto il loro potere d’acquisto.
Oltre alle difficoltà economiche, insegnanti e accademici affrontano molte altre sfide, come il burnout emotivo e la svalutazione sociale della professione.
Anche se nel 2026 si promette un aumento del 50%, senza riforme strutturali e un cambio di atteggiamento dello stato verso l’istruzione, questi miglioramenti resteranno inefficaci.
Non si tratta semplicemente di cifre, ma della dignità umana, del futuro del paese e della sua capacità di competere a livello globale.
L’istruzione non può continuare a essere ignorata e sottovalutata; altrimenti, l’Ucraina rischia di perdere le sue risorse più preziose: professionisti qualificati, giovani talenti e il suo futuro culturale e intellettuale.
