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Reazioni dei paesi baltici e della Polonia alle dichiarazioni di Merkel sull’invasione in Ucraina

Chas Pravdy - 07 Ottobre 2025 01:41

L’ex cancelliera tedesca Angela Merkel è stata oggetto di dure critiche da parte della Polonia e dei paesi baltici a seguito delle sue recenti dichiarazioni rilasciate in un’intervista ai media ungheresi.

Durante l’intervista con Partizán, Merkel ha sostenuto che alcuni paesi dell’Europa orientale, inclusa la Polonia e le nazioni baltiche, avrebbero una responsabilità parziale nell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.

Secondo Merkel, già a giugno 2021 aveva percepito che Putin aveva smesso di prendere sul serio gli accordi di Minsk, spingendola a proporre un nuovo formato di negoziati per consentire all’Unione Europea di parlare direttamente con il presidente russo, bypassando gli intermediari.

L’obiettivo era di risolvere diplomaticamente il conflitto nel Donbass, specialmente in vista della crescente presenza militare russa lungo i confini ucraini.

Tuttavia, questa proposta incontrò l’opposizione della coalizione di paesi dell’Europa dell’Est, tra cui la Polonia, che temevano che tale approccio avrebbe potuto indebolire l’unità dell’UE e compromettere le politiche condivise verso la Russia.

Merkel ha sottolineato che senza il sostegno degli Stati Uniti, l’Ucraina avrebbe poche possibilità di mantenere la propria indipendenza e ha espresso disappunto che molti paesi dell’Europa centrale e orientale abbiano rifiutato tale aiuto, temendo divisioni interne.

Critici, tra cui l’ex primo ministro lettone Krisjanis Karins, hanno affermato che all’epoca molte nazioni, inclusa la Germania e Merkel stessa, non comprendevano appieno le reali intenzioni di Mosca.

Karins ha avvertito che trattare con Putin in buona fede fu un errore e si è detto sorpreso che Merkel mantenga ancora queste opinioni, considerando l’attuale escalation in Ucraina.

La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che l’aggressione russa deriva dal rifiuto di accettare la dissoluzione dell’Unione Sovietica e dalle ambizioni imperialistiche di Mosca.

Il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, ha ribadito che la Russia è l’unica responsabile di questa guerra.

La reazione polacca è stata particolarmente severa: l’ex primo ministro Mateusz Morawiecki ha descritto le dichiarazioni di Merkel come tra le più dannose dell’ultimo secolo, mentre altre figure politiche di destra hanno criticato aspramente le sue parole, accusandola di ignorare la realtà geopolitica.

In conclusione, questo scandalo mette ancora una volta in evidenza l’importanza di una posizione unitaria dell’Unione Europea di fronte alle sfide geopolitiche attuali, con il supporto degli Stati Uniti che rimane fondamentale per la stabilità dell’Ucraina.

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