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La Bulgaria indebolisce i poteri presidenziali, creando tensioni politiche

Chas Pravdy - 04 Ottobre 2025 02:20

Le recenti votazioni del parlamento bulgaro hanno portato a cambiamenti significativi nel sistema di nomina delle agenzie di sicurezza nazionali.

Sono stati approvati emendamenti alla legge in prima e seconda lettura, che limitano considerevolmente l’influenza del presidente filorusso Rumen Radev sulla scelta dei capi dei servizi segreti e di intelligence.

Con questa nuova normativa, il parlamento sarà responsabile di nominare i vertici delle agenzie di sicurezza, in base alle proposte del governo, eliminando così il ruolo del presidente in tali nomine.

La mossa ha suscitato critiche da parte dell’opposizione e di gruppi civili, che considerano le modifiche come anticonstituzionali.

Gli esperti avvertono che potrebbe aumentare il controllo politico sulle forze di sicurezza, minando l’equilibrio democratico.

Il presidente Radev ha definito tali riforme un colpo alla democrazia con possibili conseguenze a lungo termine.

In aggiunta, si è discusso anche delle politiche energetiche, con indicazioni che Bulgaria intende interrompere il transito del gas russo verso Ungheria e Slovacchia.

La Bulgaria continua a giocare un ruolo cruciale nel sostenere l’Ucraina, avendo fornito una parte significativa delle armi ricevute da Kyiv dall’inizio della guerra.

La Commissione Europea ha elogiato le solide tradizioni dell’industria della difesa bulgara, con la presidente Ursula von der Leyen che ha sottolineato l’importanza delle eccellenze nel settore militare del paese.

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