L’UE propone di utilizzare gli asset congelati della Russia per finanziare l’Ucraina tramite un nuovo prestito di riparazione
L’Unione europea ha intensificato i propri sforzi nel cercare nuovi strumenti finanziari per sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa.
Secondo fonti interne, la Commissione europea ha messo a punto un piano per impiegare gli asset congelati di Mosca come forma di finanziamento di un massiccio pacchetto di prestiti pari a 140 miliardi di euro.
Questa iniziativa, discussa nel dettaglio prima dell’incontro dei rappresentanti diplomatici dell’UE in Belgio, mira a garantire all’Ucraina l’accesso immediato a fondi durante la guerra, sotto forma di un prestito a tasso zero con condizioni favorevoli.
Una condizione fondamentale è che l’Ucraina restituirà questa somma dopo la fine delle ostilità e il pagamento delle riparazioni, mentre le autorità europee potranno recuperare gli asset congelati presso Euroclear, un’istituzione finanziaria belga.
Il piano prevede che il prestito venga concesso a tranches, destinato a rafforzare le capacità di difesa, coprire le spese essenziali del governo e stabilizzare l’economia ucraina in pieno conflitto.
Inoltre, la Commissione propone di modificare il meccanismo decisionale relativo alle sanzioni — passando dall’unanimità a una maggioranza qualificata — per evitare blocchi da parte di singoli paesi come l’Ungheria.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha sostenuto questa proposta, ribadendo che i fondi devono essere destinati esclusivamente al supporto militare.
Il presidente del Consiglio europeo, Emmanuel Macron, ha sottolineato che la confisca di asset russi in tempo di guerra viola il diritto internazionale.
Pertanto, i meccanismi proposti consentono all’Ucraina di accedere immediatamente ai fondi necessari, con il pagamento di riparazioni e compensi da parte della Russia una volta concluso il conflitto.
Questo approccio rappresenta un esempio di soluzioni innovative in materia di politica finanziaria internazionale, nelle quali gli asset congelati diventano strumenti di sicurezza e stabilità regionale, e riflettono il sostegno unito dell’Europa all’Ucraina nella sua lotta per la sovranità e il futuro.
