La Slovacchia cerca di bilanciare la politica energetica: compromessi, rischi e sfide future
Attualmente, la Slovacchia si trova in una situazione complessa riguardo alla sicurezza energetica e alla dipendenza dal gas russo.
Il ministro degli Esteri Juraj Blanár ha sottolineato durante il suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che il paese è aperto a discutere di una riduzione degli acquisti di gas proveniente da Mosca, ma per il momento non intende adottare cambiamenti rapidi in questa direzione.
Ha evidenziato che la diversificazione delle fonti energetiche è fondamentale, ma che tale processo richiede tempo, risorse e approcci ponderati.
Secondo Blanár, alcuni altri paesi europei stanno aumentando significativamente le loro importazioni di gas russo, complicando ulteriormente il quadro energetico globale.Tuttavia, tale politica potrebbe comportare conseguenze gravi.
La Slovacchia rischia di perdere fino a 10 miliardi di euro se decidesse di rescindere alcuni contratti, validi fino al 2034.
Il ministro ha fatto un appello per trovare compromessi, eccezioni possibili e compensazioni, sottolineando anche l’urgenza di affrontare il problema dei prezzi elevati dell’elettricità, che influenzano l’economia e il benessere dei cittadini.Blanár ha inoltre fatto notare le sfumature diplomatiche, suggerendo che alcune critiche alla Slovacchia sono ipocrite.
Mentre il paese valuta di ridurre gli acquisti di gas russo, altri paesi occidentali come Francia, Spagna e Paesi Bassi hanno aumentato del 30% le loro importazioni di gas naturale liquefatto dalla Russia nell’ultimo anno.
Questo dipinge un quadro più complesso e multicolore della politica energetica europea.In precedenza, si era riportato che l’Unione Europea prevedesse di imporre dazi sulle importazioni di petrolio russo per accelerare il processo di abbandono delle risorse energetiche russe in alcuni paesi, in particolare Ungheria e Slovacchia, dove la stabilità economica rimane una priorità.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha anche sostenuto le parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che invita l’Europa a rinunciare alle risorse energetiche russe per rafforzare l’indipendenza energetica del continente.
