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Neil Ferguson avverte: l’obiettivo finale di Putin è smantellare la NATO e la necessità di una rivalutazione strategica

Chas Pravdy - 16 Settembre 2025 08:28

Lo storico e analista geopolitico Neil Ferguson ribadisce il suo convincimento circa lo scopo principale di Vladimir Putin: indebolire e frammentare la NATO per consolidare l’influenza russa a livello globale.

Durante il forum YES, con il tema “Come porre fine alla guerra?”, Ferguson ha condiviso la sua analisi sull’importanza di rivalutare le attuali sfide considerando le lezioni del passato e le dinamiche geopolitiche attuali.

Secondo lui, le risposte deboli dell’Occidente di fronte alle azioni aggressive della Russia, il supporto crescente ai regimi autoritari e l’espansione dell’influenza cinese creano le condizioni ideali affinché Putin possa portare avanti il suo piano di indebolire la NATO e ampliare il proprio raggio di influenza.In uno dei panel del forum, Ferguson ha evidenziato che il principale errore degli occidentali è stato sottovalutare la portata della minaccia e la capacità di escalation di Mosca.

Ha affermato che senza una risposta proporzionata — che comprende anche rappresaglie sul territorio russo in risposta alle provocazioni — la situazione potrebbe peggiorare ancora di più.

Ferguson ha focalizzato l’attenzione sulle reazioni della NATO agli ultimi incidenti con droni russi nello spazio aereo polacco, ricordando che una risposta insufficiente incoraggia Putin a proseguire con provocazioni, fino a ipotizzare interventi in altri paesi.Il sostegno di Cina e di altri regimi autoritari rafforza significativamente la posizione di Mosca.

Per la Russia, è fondamentale non solo ricevere supporto militare, ma anche mantenere un equilibrio di potere a livello globale.

Paesi come Cina e Corea del Nord sono disposti ad aiutare Mosca in caso di ulteriori escalation.

Ferguson critica la politica degli Stati Uniti, sottolineando che le debolezze e le risposte tardive hanno dato a Putin e ai suoi alleati maggiori capacità strategiche.Analizzando l’efficacia dell’amministrazione Biden, Ferguson riconosce che gli USA hanno adottato misure più decise rispetto al passato, ma evidenzia anche gravi errori, tra cui fallimenti diplomatici e risposte troppo lente, che hanno permesso a Russia e alleati di rafforzarsi strategicamente.

Secondo lui, le lezioni della Guerra Fredda insegnano che il successo si ottiene mantenendo un equilibrio tra diplomazia e forza militare, senza mostrare debolezze.Infine, Ferguson insiste sul fatto che la vittoria dipende non solo dal mobilitare risorse militari, ma anche dal rafforzare la pressione politica e economica sulla Russia, mantenendo un equilibrio diplomatico.

Suggerisce di apprendere dalle strategie della Guerra Fredda, quando la via della manovra diplomatica mantenne l’Occidente in posizione di forza, impedendo a Putin di consolidare ulteriormente il proprio dominio e di indebolire l’alleanza NATO.

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