Donald Trump querela il New York Times per 15 miliardi di dollari per diffamazione e false accuse
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente intentato una causa contro il noto quotidiano The New York Times, alcuni dei suoi giornalisti e l’editore Penguin Random House, chiedendo un risarcimento che supera i 15 miliardi di dollari.
Secondo il ricorso, Trump accusa gli autori di aver diffuso informazioni false che hanno arrecato grave danno alla sua reputazione.
La denuncia cita una serie di articoli, tra cui un editoriale pubblicato prima delle elezioni presidenziali del 2024, che lo descriveva come inadatto alla carica, e un libro pubblicato nel 2024 intitolato “Lo sfortunato fortunato: come Donald Trump ha sperperato la fortuna del padre e creato l’illusione del successo”.
Trump sostiene che gli imputati abbiano pubblicato intenzionalmente queste false informazioni sapendo che erano distorte e inventate, con l’obiettivo di danneggiarlo politicamente.
La richiesta mette in evidenza anche i danni economici subiti dalla sua azienda di media, Trump Media and Technology Group (TMTG).
La causa giunge in un momento in cui sono in corso indagini su presunti rapporti di Trump con Jeffrey Epstein, un finanziere controverso e criminale sessuale deceduto nel 2019 in carcere.
Trump ha affermato di essersi allontanato da Epstein ben prima che i suoi problemi legali diventassero pubblici nel 2006.
“Oggi ho l’onore di presentare una causa per diffamazione e calunnia per 15 miliardi di dollari contro il New York Times,” ha scritto Trump sui social media di Truth Social.
Negli ultimi settimane, negli Stati Uniti sono state rese pubbliche i cosiddetti “file Epstein”, che hanno fatto luce su nuove attività e potrebbero avere implicazioni nelle indagini in corso e sulle pressioni politiche.
