L’UE risponde alla richiesta di Trump di fermare le importazioni di petrolio russo
In risposta alle recenti dichiarazioni dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha invocato una posizione unitaria dei paesi NATO per interrompere l’acquisto di petrolio russo in vista di nuove sanzioni contro la Russia, l’Unione Europea ha ribadito di aver sviluppato una strategia ben definita e articolata per abbandonare gradualmente i combustibili fossili provenienti dalla Russia.
La commissaria europea per gli Affari Esteri e l’Energia, Paola Pìnio, ha sottolineato che sin dall’inizio dell’invasione su vasta scala, l’UE ha lavorato a un piano preciso e a una roadmap per ridurre progressivamente la dipendenza dalle forniture energetiche russe.
Le misure attuali comprendono un’offerta di abbandono graduale del gas russo, supportato da proposte legislative e scadenze ben stabilite.
Pìnio ha anche confermato che, nell’ambito del 19° pacchetto di sanzioni, l’UE sta valutando la possibilità di accelerare i suoi piani per diminuire la dipendenza dalle risorse energetiche russe, con l’obiettivo di eliminare completamente le importazioni di gas e petrolio russi entro il 2027.
Ha inoltre evidenziato che le posizioni e le azioni ufficiali dell’UE restano indipendenti dalle dichiarazioni pubbliche dei politici statunitensi.
Il portavoce della Commissione, Olof Gilly, ha aggiunto che gli Stati membri dell’UE sono concentrati sull’attuazione dei propri piani e non commentano le dichiarazioni individuali di Trump, prima dell’uscita di decisioni ufficiali.
In precedenza, i media americani avevano riferito che Trump aveva avanzato, come condizione provocatoria o singolare, quella di cessare l’acquisto di petrolio russo da parte di tutti i paesi NATO.
Molti analisti ed esperti politici considerano questa proposta in gran parte simbolica o come un’argomentazione retorica, poiché la sua attuazione reale appare ancora lontana.
Nel frattempo, nel mondo si scherza spesso sull’incapacità di Trump di attuare cambiamenti concreti o si ironizza sulla mancanza di azioni tangibili di fronte alla complessa situazione geopolitica.
