Polonia limita il sostegno finanziario ai rifugiati ucraini: nuove normative e impegni
Di recente, la Polonia ha approvato una legge che modifica significativamente le condizioni e le modalità di erogazione degli aiuti per i rifugiati ucraini presenti nel territorio nazionale.
Secondo questa normativa, i cittadini ucraini che cercano asilo in Polonia e che attualmente ricevono assistenza attraverso il programma ‘800+’ si troveranno soggetti a nuove restrizioni riguardo al supporto economico.
La legge stabilisce che solo quei rifugiati ucraini che sono impiegati attivamente e guadagnano almeno il 50% della retribuzione minima, cioè almeno 1166 zloti, potranno continuare a ricevere i 800 zloti per ogni bambino fino ai 18 anni.
Un requisito importante è anche che i loro figli siano iscritti in istituzioni educative polacche.
È prevista un’eccezione per le persone con disabilità, che manterranno il diritto al supporto indipendentemente dalla loro occupazione.
L’ente di assicurazione sociale (ZUS) condurrà controlli mensili per verificare che i beneficiari siano impiegati e non abbiano lasciato il territorio polacco.
In presenza di irregolarità, le prestazioni verranno sospese.
Inoltre, il Sejm polacco ha approvato l’estensione del permesso di soggiorno legale per i cittadini ucraini fino al 4 marzo 2026, consentendo loro di rimanere nel Paese senza interruzioni.
Tuttavia, va segnalato che il presidente Karol Nwrocharsky ha posto il veto a un precedente disegno di legge volto a prolungare la protezione temporanea per i cittadini ucraini fino a quella data, scatenando un acceso dibattito sulla futura politica di sostegno e sui diritti dei rifugiati ucraini in Polonia.
