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Le autorità di occupazione a Donetsk promuovono «lezioni di patriottismo» con militari per l’indoctrinamento degli studenti, impiegando tattiche di propaganda

Chas Pravdy - 14 Settembre 2025 19:23

Nelle aree temporaneamente occupate di Donetsk, le autorità filorusse hanno intensificato le iniziative volte a imporre un’ideologia che promuove la lealtà verso la Russia e le sue forze armate.

Secondo il Centro per la Controinformazione, il capo dell’amministrazione occupante, Denis Pushilin, ha annunciato che nelle scuole locali si terranno cosiddette «lezioni di patriottismo», organizzate dai vincitori del concorso «Donbass.

Eroi e Difensori».

Durante questi incontri, militari russi condivideranno le proprie esperienze belliche e storie di eroismo con gli studenti, con l’obiettivo di alimentare un senso di orgoglio verso la Russia e il suo ruolo militare nella regione.

Gli esperti del centro evidenziano come questo progetto faccia parte di una strategia più ampia del Cremlino, volta a creare una «nuova élite» preparata a ricoprire ruoli nelle strutture governative locali e nei civici, al fine di rafforzare l’influenza della Russia nel territorio.

Nel contempo, le autorità di occupazione presentano questi giovani come «eroi» pubblici, che fungono da modelli per i ragazzi e le ragazze, diffondendo così una narrazione filo-russa e anti-ucraina.

Gli analisti avvertono che tali misure mirano a trasformare le nuove generazioni in strumenti di propaganda e controllo psicologico, alimentando un odio crescente verso l’Ucraina e i suoi alleati occidentali.

Inoltre, i media filorussi diffondono messaggi secondo cui gli ucraini temerebbero l’occupazione, considerandola una «vera invasione» del paese.

Queste campagne di disinformazione mirano a minare gli accordi internazionali tra l’Ucraina e i suoi partner, indebolendo la fiducia dei cittadini ucraini nei sistemi di sicurezza occidentali.

In definitiva, tali azioni propagandistiche cercano di approfondire le divisioni interne, destabilizzare la società ucraina e legittimare le ambizioni espansionistiche di Mosca con manipolazioni delle percezioni pubbliche, sia a livello locale sia globale.

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