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Sikorski critica apertamente l’idea di ‘garanzie di sicurezza’ per l’Ucraina: sono promesse realistiche?

Chas Pravdy - 13 Settembre 2025 21:21

Il ministro degli Esteri polacco, Radosław Sikorski, ha recentemente espresso una dura critica riguardo alle cosiddette ‘garanzie di sicurezza’ proposte dai paesi nel contesto della difesa dell’Ucraina contro la Russia.

Secondo lui, l’idea di creare ulteriori garantizioni di sicurezza è un passo insensato, poiché attualmente non esistono meccanismi di garanzia perfetti su cui l’Ucraina possa fare affidamento in situazioni di emergenza.Sikorski ha sottolineato che le garanzie esistenti, compreso il Memorandum di Budapest, sono sufficienti per l’Ucraina, e che ulteriori impegni formali, a suo avviso, non avrebbero un valore pratico reale.

Ha avvertito che l’introduzione di nuove garanzie potrebbe complicare ulteriormente la situazione e minare la fiducia negli accordi internazionali, specialmente se la loro efficacia rimane in dubbio.Nel suo intervento, ha affermato che il principale obiettivo di tali garanzie è dissuadere la Russia dall’avanzare con azioni aggressive, e non creare un meccanismo illusorio di difesa.

Sikorski ha esortato i politici a concentrarsi sul rafforzamento del supporto internazionale all’Ucraina e sul potenziamento delle sue capacità militari, evitando di perdere tempo in discussioni su garanzie irrealizzabili.Ha anche consigliato di non credere che la firma di nuovi trattati o promesse possa risolvere automaticamente le problematiche, citando l’esperienza mondiale che dimostra come tali garanzie spesso rimangano parole vuote.

Al contrario, è necessario concentrarsi su aiuti pratici — finanziari, militari e umanitari — per garantire la resilienza e la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina.Rispondendo a questa posizione, il consigliere del presidente ucraino Ihor Zhovkva ha espresso un punto di vista differente, insistendo sulla necessità di sviluppare meccanismi di sicurezza affidabili ed efficaci sostenuti da accordi internazionali, tra cui il Memorandum di Budapest, che rimane, a suo avviso, un elemento importante di garanzie per l’Ucraina.

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