• En
  • Es
  • De
  • Fr
  • It
  • Ук

Gli Stati Uniti invogliano il G7 a imporre alte tariffe su Cina e India per le importazioni di petrolio russo, per aumentare la pressione internazionale e le sanzioni energetiche

Chas Pravdy - 12 Settembre 2025 04:28

Gli Stati Uniti stanno adottando una forte strategia diplomatica volta a imporre tariffe elevate su paesi come la Cina e l’India, a causa delle loro continue importazioni di petrolio russo.

Questa iniziativa mira a influenzare i mercati energetici globali e a rafforzare la pressione politica internazionale nel contesto del conflitto in Ucraina.

Secondo fonti vicine ai piani, gli USA intendono aumentare le tariffe sulle importazioni di petrolio russo fino a una forbice compresa tra il 50% e il 100%, con l’obiettivo di esercitare pressione su Mosca affinché avvii negoziati di pace con Kiev.

Durante un incontro in videoconferenza venerdì, i ministri delle finanze delle principali nazioni del G7 hanno discusso questa proposta, che mira a intensificare le sanzioni e sostenere l’Ucraina.

Un portavoce del Dipartimento del Tesoro ha dichiarato che gli acquisti di petrolio russo da parte di Cina e India finanziano le operazioni militari di Putin e prolungano le sofferenze della popolazione ucraina.

La rappresentanza canadese, che attualmente presiede il G7, ha confermato che la riunione servirà a definire nuove misure per aumentare la pressione sulla Russia e limita re il suo approvvigionamento militare.

Gli esperti mettono in guardia che tali tariffe potrebbero coinvolgere non solo le importazioni dirette, ma anche i paesi che acquistano energia attraverso canali indiretti o schemi di elusione.

Lo scorso mese, gli Stati Uniti hanno aumentato i dazi sulle importazioni indiane al 50% per via degli acquisti di petrolio russo, mentre ad aprile Trump aveva già imposto tariffe aggiuntive sulle importazioni cinesi, successivamente ridotte.

L’Unione europea sta considerando sanzioni contro la Cina per gli acquisti di petrolio e gas russo a basso costo, anche se ancora circa un quinto del gas europeo proviene dalla Russia.

Bruxelles cerca di convinere Washington che altre misure, come il rafforzamento delle sanzioni contro i produttori energetici russi e il posticipo al 2027 della fine delle importazioni di energia russa, possano esercitare la stessa pressione, mantenendo al tempo stesso l’unità internazionale di fronte alle sanzioni e all’aiuto all’Ucraina.

Fonte