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Gli Stati Uniti Esortano Ungheria e Slovacchia a Abbandonare Completamente il Gas e il Petrolio Russi nel Contesto di Strategie Geopolitiche contro l’Aggressione Russa

Chas Pravdy - 12 Settembre 2025 20:22

In risposta alla continua aggressione militare della Russia contro l’Ucraina e nell’ambito di una strategia volta ad aumentare la pressione su Mosca, gli Stati Uniti stanno intensamente chiedendo all’Ungheria e alla Slovacchia di cessare ogni importazione di gas e petrolio russi.

Questa richiesta rappresenta uno dei punti focali delle negoziazioni diplomatiche in corso a Bruxelles, dove il Segretario dell’Energia degli Stati Uniti, Chris Wright, ha sottolineato l’importanza di incrementare le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli USA e di ridurre i ricavi della Russia derivanti dalle vendite di energia che finanziano la guerra contro l’Ucraina.

Durante una conferenza stampa successiva all’incontro con la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, l’alto funzionario americano è stato interrogato sulla possibilità che i paesi contrari a una rapida abbandono del gas russo, come Polonia, Ungheria e Slovacchia, dovrebbero interrompere totalmente i loro rapporti con Mosca.

Wright ha ribadito che l’obiettivo principale di Washington è eliminare completamente il gas russo dal mercato energetico europeo.

Ha evidenziato come questa strategia sia fondamentale per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.

Più rapidamente i paesi europei riusciranno a ridurre la dipendenza dalle risorse energetiche russe, più presto saranno in grado di indebolire il sostegno finanziario di Mosca per la sua aggressione.

Questa strategia mira anche a impedire alla Russia di ottenere i fondi necessari per sostenere le proprie operazioni militari in Ucraina.

Precedentemente, l’Ungheria ha negato le accuse secondo cui l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe chiesto a Budapest di fermare le importazioni di petrolio russo.

Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha dichiarato che tali affermazioni sono false e che nessuna istruzione ufficiale è stata ricevuta da Washington, dimostrando che la politica energetica ungherese non è influenzata da pressioni esterne.

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