Dmytro Bilocterivets si dimette da copilista della fazione « Udar » nel Consiglio di Kyiv in mezzo a voci di tensioni con Vitali Klitschko
Lo scenario politico di Kyiv attraversa un momento di crescente tensione dopo l’annuncio della decisione di Dmytro Bilocterivets, veterano della politica locale e ex copresidente della fazione « Udar » nel consiglio comunale.
La sua uscita ha suscitato grande interesse sia tra gli addetti ai lavori che nella società civile, generando speculazioni sulle possibili ragioni dietro questa scelta.
Pur non avendo reso pubblici motivi ufficiali, Bilocterivets ha preferito mantenere il riserbo, alimentando però i rumor secondo cui tra lui e il sindaco di Kyiv, Vitali Klitschko, si sarebbero sviluppate divergenze crescenti e forti incomprensioni.
Secondo fonti interne alla fazione « Udar », questa decisione sarebbe stata influenzata da conflitti interni e da crescenti frizioni con la leadership municipale, che si sarebbero manifestate già durante l’estate.
Con oltre dieci anni di esperienza politica e membro di « Udar » dal 2012, Bilocterivets ha iniziato la sua carriera dirigendo il movimento giovanile in Crimea e Kyiv.
Dopo l’occupazione russa della Crimea, si è trasferito nella capitale ucraina, dove tra il 2014 e il 2016 ha ricoperto il ruolo di direttore del dipartimento di urbanistica della città.
Dal 2016 è consigliere del sindaco Klitschko.
Tuttavia, le sue ultime attività sono state oggetto di attenzione da parte delle autorità investigative.
In aprile, si sono svolte perquisizioni presso la sua abitazione da parte del Bureau Nazionale di Investigazione, nell’ambito di accertamenti riguardanti l’origine di criptovalute per circa 30 milioni di dollari.
Le autorità hanno sottolineato che l’obiettivo principale delle operazioni era verificare la provenienza di tali risorse, negando coinvolgimenti in altre indagini in corso riguardanti officials della amministrazione di Kyiv.
Bilocterivets ha denunciato queste perquisizioni come persecuzioni politiche, sostenendo che si trattasse di un tentativo di screditare la sua figura pubblica e di danneggiare la sua carriera politica.
