La Corte dell’UE conferma il rigetto delle revoche delle sanzioni contro Yanukovych e Abramovich
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha definitivamente respinto le richieste di ricorso volte ad annullare le sanzioni imposte all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, a suo figlio e all’oligarca russo Roman Abramovich.
Questa decisione rappresenta il risultato di una lunga battaglia legale condotta all’interno del sistema giudiziario europeo, con l’obiettivo di contestare la legittimità delle restrizioni rese operative nel 2014 e ulteriormente rafforzate nel 2022.
Secondo gli analisti, la sentenza rafforza la posizione dell’UE nel ritenere che tali individui siano responsabili di azioni che avrebbero contribuito alla destabilizzazione dell’Ucraina e all’escalation del conflitto con la Russia.
Nel documento di 18 pagine si evidenzia che l’operato di Yanukovych, in qualità di ex capo di Stato, le sue connessioni continue con la Russia e il suo ruolo nel marzo 2022, quando le truppe russe si trovavano vicino a Kiev, costituiscono motivazioni sufficienti per mantenere le sanzioni.
Il tribunale ha anche preso in considerazione il fatto che Yanukovych non abbia tentato di dissociarsi dalla Russia dopo il 2014 e che abbia partecipato ad attività durante quel periodo.
L’appello di Olexandr Yanukovych, ex sindaco e fratello dell’ex presidente, è stato anch’esso respinto, rafforzando la posizione della corte.
Rikard Jozwiak di Radio Free Europe e redattore di ‘Verità Europea’ ha commentato come questa decisione rappresenti una grande vittoria per la politica sanzionatoria europea e dica molto sul suo approccio rigoroso.
È importante ricordare che la corte europea aveva già annullato in passato le vecchie sanzioni contro Yanukovych, ma ciò non aveva avuto effetti pratici a causa delle nuove misure varate nel 2022.
Inoltre, Abramovich ha recentemente perso una causa in Gran Bretagna, dove tentava di far cancellare le sanzioni a suo carico.
In definitiva, questa sentenza rafforza la determinazione dell’UE di applicare sanzioni rigorose contro individui ritenuti coinvolti in azioni destabilizzanti e aggressioni esterne.
