Ucraina in crisi: l’Europa e i leader mondiali abbandonano il popolo ucraino nell’affrontare la Russia da solo
Lasciata sola nella sua lotta per la sopravvivenza e l’indipendenza, l’Ucraina oggi deve confrontarsi con una potente macchina militare russa senza un aiuto concreto e sufficiente da parte dei paesi europei e degli Stati Uniti.
Sebbene all’inizio dell’invasione su larga scala molti leader mondiali abbiano espresso disponibilità ad aiutare, le azioni reali sono rimaste indietro rispetto alle promesse.
I politici europei, tra cui i leader di Francia, Germania e di altri paesi, cercano di fare il minimo indispensabile per evitare di entrare nel conflitto direttamente.
L’incontro a Parigi del 4 settembre si è concluso con dichiarazioni forti e discorsi diplomatici, ma restano molte domande sulla capacità e sulla volontà reale dell’UE e della NATO di proteggere l’Ucraina da futuri attacchi.
Gli esempi storici, come gli eventi del 2014, dimostrano che i paesi occidentali hanno promesso supporto più volte, ma hanno spesso risposto con ritardo o con risorse limitate.
Ora, con la Russia che insiste sul fatto che il suo obiettivo sia fermare l’avanzata dell’Ucraina verso ovest e rompere i legami con la NATO – le ragioni principali dell’invasione – gli europei sono ancora riluttanti a fornire un sostegno militare attivo, temendo un’escalation.
Tuttavia, l’Ucraina ha valide ragioni di frustrazione, poiché l’aiuto continua ad essere ritardato e non corrisponde pienamente alle promesse fatte.
In questo contesto, e alla luce delle assicurazioni diplomatiche, come quelle un tempo date da Angela Merkel, si vede chiaramente che la realtà è molto più dura.
Non importa quale direzione prenderà il resto del mondo – sia che supporti l’Ucraina o che decida di farla entrare nella NATO – una cosa è certa: il popolo ucraino non può più aspettare e deve affidarsi alla propria forza e resilienza in questi tempi oscuri di guerra.
