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Proteste a Kyiv contro leggi penali più severe per i militari: sfide e richieste

Chas Pravdy - 06 Settembre 2025 01:33

Nel centro della capitale ucraina, Kyiv, si è svolta una protesta di larga scala volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sui progetti di legge che potrebbero peggiorare significativamente le condizioni di servizio dei soldati ucraini.

La manifestazione ha riunito circa cento partecipanti che hanno espresso il loro dissenso nei confronti di norme legislative che prevedono un forte inasprimento della responsabilità penale per insubordinazione e abbandono volontario delle unità militari.

I sostenitori si sono opposti fermamente ai disegni di legge № 13452 e № 13260, che prevedono pene detentive di 5-10 anni per i militari che rifiutano di obbedire agli ordini durante lo stato di guerra o che desertano le proprie unità.

Gli organizzatori hanno sottolineato che tali norme potrebbero danneggiare ulteriormente il morale dell’esercito e aumentare i rischi per i soldati.

È importante notare che in Francia sono già stati accertati casi di diserzione nella 155a brigata delle forze armate ucraine durante esercitazioni, evidenziando le criticità attuali del sistema militare.

L’attivista e veterano Oleg Symoroz ha commentato che le autorità attuali cercano di scaricare la responsabilità delle difficoltà dell’esercito sui soldati stessi, ignorando le cause profonde – bassa motivazione e problemi di mobilitazione.

Tra gli organizzatori, che includono il veterano Dmytro Kozyatynskyi e la militare Alina Sarnatska, ci sono richieste di approvare una legge per un difensore dei militari, di respingere il disegno di legge № 13260 e di impedire l’approvazione di № 13452.

Hanno sottolineato l’importanza di mantenere i diritti dei militari, in particolare il diritto al trasferimento in altre unità, poiché i conflitti con il comando spesso portano a insoddisfazione e desertioni.

La giurista Liliya Mamedova ha spiegato quali potrebbero essere le conseguenze per i soldati che non obbediscono senza cattive intenzioni, e ha evidenziato che è necessario trovare un equilibrio tra disciplina e tutela dei diritti.

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