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Attivisti di Kyiv protestano contro pene più severe per il personale militare

Chas Pravdy - 05 Settembre 2025 21:39

Nel cuore della capitale ucraina, in Piazza Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti), si svolge una massiccia manifestazione durante la quale i partecipanti esprimono il loro disappunto riguardo alle recenti iniziative legislative volte ad aumentare notevolmente la responsabilità penale dei soldati ucraini in caso di infrazione della disciplina.

Questo evento si svolge in un contesto in cui, a settembre, la Verkhovna Rada ha approvato in prima lettura un disegno di legge che ripristina le sanzioni penali per diserzione e disobbedienza, suscitando ampia discussione e preoccupazioni tra le forze armate e le loro famiglie.

I manifestanti portano cartelli fatti a mano con slogan che chiedono di tutelare chi svolge il proprio dovere sul fronte, condannano le repressioni e criticano le nuove leggi ritenendole ingiuste e una minaccia alla libertà personale dei militari.Secondo i rapporti dei media, il corteo si è svolto pacificamente.

I partecipanti chiedono alle autorità di rivedere queste modifiche, di cancellare le leggi adottate nel 2022 e di supportare la creazione di un difensore militare—un organismo indipendente che dovrebbe tutelare i diritti dei soldati e vigilare sul rispetto delle norme.

È stato sottolineato che l’evento è stato approvato ufficialmente e che la sicurezza è stata garantita dalle unità di polizia di dialogo, impegnate a mantenere l’ordine e a prevenire provocazioni.

I manifestanti invitano a mantenere disciplina e moderazione nelle proprie parole e azioni, con l’obiettivo di attirare l’attenzione pubblica e governativa sui problemi affrontati dai militari.

La mobilitazione gode del sostegno dell’amministrazione militare e dell’Amministrazione cittadina di Kyiv.Contesto storico: il 4 settembre, la Verkhovna Rada ha approvato in prima lettura il disegno di legge №13260, che ripristina la responsabilità penale per insubordinazione e diserzione, rafforzando le misure disciplinari, suscitando tuttavia interrogativi sull’equilibrio tra disciplina e diritti umani all’interno delle forze armate ucraine.

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