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La Corte d’Appello negli Stati Uniti Dichiarano il Caso dei Tariffe di Trump in gran parte Illegale ma le Mantenendo in Vigenza in Attesa della Sentenza Finale

Chas Pravdy - 30 Agosto 2025 20:51

Il 30 agosto 2024, la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha emesso una decisione storica relativa alla politica commerciale dell’ex presidente Donald Trump.

La maggioranza dei dazi introdotti durante il suo mandato è stata giudicata priva di fondamento legale e, quindi, illegale.

Con un voto di 7 a 4, i giudici hanno stabilito che tali tariffe non avevano le basi giuridiche necessarie e, di conseguenza, non potevano rimanere in vigore.

Tuttavia, la sentenza prevede una sospensione temporanea fino al 14 ottobre, consentendo così all’amministrazione Trump di presentare ricorso presso la Corte Suprema degli Stati Uniti.

Questa decisione ha importanti ripercussioni sulla strategia commerciale di Washington, poiché molti analisti e politici temono che tali tariffe possano avere effetti negativi sull’economia americana, come un aumento dell’inflazione, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e un innalzamento dei prezzi dei beni importati.Durante il suo secondo mandato, Trump ha utilizzato le tariffe come strumento principale della sua politica estera, impiegandole come leva per esercitare pressione sui partner commerciali e rinegoziare accordi già stipulati.

Conflitti con Cina, Canada e Messico sono esempi emblematici di questa strategia.

Trump ha giustificato tali misure affermando che servivano a ridurre il deficit commerciale e a combattere la tratta illegale di droghe, in particolare il fentanyl.

Tuttavia, queste affermazioni sono state messe in discussione e respinte dai paesi interessati.

La corte ha sottolineato che il presidente non possiede l’autorità costituzionale di imporre tariffe senza l’approvazione esplicita del Congresso, in accordo con la legge sui Poteri Economici di Emergenza Internazionale (IEEPA), che limita le competenze dell’esecutivo in materia commerciale.Il verdetto riguarda due insiemi di tariffe: quelle «reciproche», introdotte ad aprile 2024, e un altro pacchetto di tariffe risalente a febbraio, rivolto contro Cina, Canada e Messico.

La decisione non ha effetto sulle tariffe su acciaio e alluminio, applicate secondo altre basi legali.

Gli esperti avvertono che questa sentenza potrebbe aumentare l’incertezza nei mercati e influenzare negativamente le future negoziazioni commerciali statunitensi.L’ex funzionario del Dipartimento del Commercio, William Reinsh, ha dichiarato che l’amministrazione Trump si aspettava probabilmente questo risultato e ha un «Piano B» per mantenere le tariffe attraverso altri mezzi legali.

Questa contesa legale riflette tensioni più ampie tra politica economica e indipendenza della magistratura, con la Corte Suprema chiamata a decidere definitivamente, ed eventualmente orientare le future strategie economiche e commerciali degli USA.

La Costituzione americana assegna al Congresso il potere di stabilire tasse e dazi, una prerogativa che queste contestazioni intendono difendere, inclusa una serie di cause presentate da vari stati, tra cui la California.Trump ha inoltre annunciato l’intenzione di imporre tariffe a 150 paesi contemporaneamente, sottolineando il suo impegno a utilizzare i dazi come strumento di tutela dell’industria nazionale e di lotta contro il traffico illecito di droga, in particolare il fentanyl.

Le sue misure sono molto controverse e ricevono critiche per il possibile danno alla stabilità economica e per l’approfondimento della polarizzazione politica.In sintesi, la decisione della corte d’appello rappresenta una nuova fase nel contenzioso legale sulla politica tariffaria di Trump, con il pronunciamento finale atteso dalla Corte Suprema, il cui verdetto potrebbe definire il futuro delle strategie economiche e commerciali degli Stati Uniti.

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