Trump intende imporre dazi del 100% sulle importazioni di semiconduttori e microchip negli Stati Uniti
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di applicare tariffe molto elevate, pari al 100%, su tutte le importazioni di semiconduttori e microchip negli Stati Uniti.
Durante un suo intervento, ha sottolineato che questa misura rappresenta un passo fondamentale per rafforzare l’indipendenza tecnologica americana e per ridurre la dipendenza dai fornitori esteri, in particolare dalla Cina e dall’Asia.
Le esenzioni saranno concesse alle aziende che hanno già avviato o pianificato di istituire capacità produttive all’interno degli Usa, così da favorire uno sviluppo industriale domestico più forte e sostenibile.
Trump ha precisato che queste tariffe rispondono all’aumento della domanda proveniente dai colossi tecnologici americani come Apple, Intel, NVIDIA e altri che dettano le tendenze nel settore dell’alta tecnologia globale.
Il CEO di Apple, Tim Cook, ha annunciato alla Casa Bianca che la società investirà almeno 100 miliardi di dollari nella produzione nazionale, inserendosi in una strategia di sicurezza nazionale più ampia.
Il ministro del Commercio Usa, Howard Luttick, ha reso noto che, durante la revisione degli accordi e degli incentivi già esistenti per la produzione di semiconduttori nel Paese, l’amministrazione Trump cercherà di ottenere impegni più solidi da parte delle aziende riguardo alla creazione di posti di lavoro e di capacità tecnologiche negli Stati Uniti.
La comunicazione arriva in concomitanza con un’investigazione avviata ai sensi della legge di espansione del commercio del 1962, che conferisce al presidente la facoltà di limitare le importazioni che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale.
Questa legge riguarda anche le apparecchiature e le tecnologie legate alla produzione di semiconduttori, facendo presupporre che le nuove tariffe possano riguardare non solo i microchip, ma anche le materie prime e gli strumenti di produzione.
Fonti anonime hanno riferito che i dettagli specifici sui tassi e i tempi di attuazione saranno presto resi noti attraverso un comunicato ufficiale.
Si prevede che le tariffe vengano applicate in modo graduale, per evitare gravi interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali, incentivando così il produzione locale negli Stati Uniti.
Si sta anche considerando la possibilità di introdurre ulteriori dazi in futuro, soprattutto contro le importazioni dalla Cina, in un contesto di tensioni geopolitiche e commerciali crescenti.
Con importazioni di oltre 60 miliardi di dollari nel 2024, per lo più dall’Asia, questi nuovi dazi potrebbero avere un impatto significativo sul mercato dei semiconduttori e dei componenti elettronici.
I principali fornitori, come Taiwan, Malesia, Vietnam, l’Unione Europea, Corea del Sud e Giappone, stanno già rivedendo le proprie strategie di fronte a queste novità.
Inoltre, l’introduzione di nuovi dazi potrebbe aggiungersi ad altre tariffe esistenti su acciaio, alluminio e parti di automobili, determinando un aumento dei costi e dei prezzi per molti produttori americani e consumatori di tecnologia.
