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Donald Trump commenta sulla visita prevista di Vitkoff a Mosca e le possibili negoziazioni diplomatiche con la Russia

Chas Pravdy - 06 Agosto 2025 02:27

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato ufficialmente che il 6 agosto si terrà un incontro programmato con i rappresentanti russi a Mosca.

Secondo il leader dell’amministrazione americana, questo evento diplomatico ha il potenziale di influenzare in modo significativo la futura politica di Washington riguardo alle sanzioni e alle relazioni internazionali nella regione.

Trump ha sottolineato che le decisioni sui prossimi passi saranno prese dopo i colloqui condotti dall’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Vitkoff, con le autorità russe a Mosca.Durante una conferenza stampa, Trump ha affermato: “Domani abbiamo un incontro con la Russia.

Vedremo cosa ne verrà fuori”.

Ha aggiunto che la guerra in Ucraina rimane una priorità assoluta per gli Stati Uniti e la sfida più impegnativa su cui lavorano intensamente.

Il presidente ha ricordato che in passato è riuscito a fermare altri conflitti internazionali, come tra India e Pakistan, in pochi giorni, e si aspetta che i risultati delle prossime consultazioni a Mosca permettano di prendere ulteriori misure.I media statali russi riferiscono che Vitkoff è già in viaggio verso Mosca, dove il 6 agosto terrà una serie di incontri importanti con alti funzionari del Cremlino.

Secondo Bloomberg, citando fonti vicine al Cremlino, Mosca potrebbe considerare l’ipotesi di annunciare un “cessate il fuoco aereo” con l’Ucraina, sospendendo temporaneamente i raid di missili e droni, con l’obiettivo di evitare ulteriori sanzioni americane e alleviare le tensioni.Nel frattempo, fonti indicano che la Russia non abbandona i propri obiettivi strategici, tra cui il controllo totale di quattro regioni ucraine.

Reuters riferisce che il Cremlino rimane scettico riguardo all’ultimatum statunitense in scadenza il 8 agosto e non prevede concessioni sulle questioni territoriali.

La leadership russa continua a perseguire una linea dura, con l’obiettivo di mantenere il pieno controllo sulle aree occupate e ridurre al minimo le pretese territoriali.

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